Quale regalo più originale, per una moglie fresca di nozze, di uno spettacolo teatrale su misura? Dove lei, attrice, ballerina, conduttrice, imitatrice, cantante e molto molto altro, può esprimersi al massimo in un «one woman show» che le scivola addosso come uno splendido abito da sera? Lha fatto Gianni Brezza, coreografo e oggi regista di successo, per Loretta Goggi, sua compagna da trentanni e moglie da uno, che debutterà a Genova, al Politeama Genovese, il 24 ottobre con «Spa Solo Per Amore», uno spettacolo che unisce musica, teatro e tanto divertimento, con omaggio ai grandi cantautori delle canzone italiana e momenti di comicità e dialogo con il pubblico.
Cosè per lei lamore?
«Bè...(ride) non vorrei diventare stucchevole, scoprirmi proprio romantica inguaribile, ma devo dire che il rapporto con la mia famiglia dorigine, con mia sorella, e stare con un uomo come Gianni da trentanni... Lamore per me è tutto. Anche lamore per il mio lavoro. La mia vita sotto questo aspetto è stata tutta una scoperta».
Lei è una grande artista. Professionalmente non dovrebbe mancarle più nulla.
«Mi piacerebbe farmi conoscere dalle generazioni che ancora non mi conoscono perché non vengono a teatro. In televisione non ci sono autori che scrivono per artisti come me».
Fiction, allora?
«Ne ho fatto una qualche anno fa con Dorelli, si chiamava Due per Tre e andò bene. Recentemente mi avevano riproposto la Freccia Nera... Ma le pare che io adesso faccio la Freccia Nera? Però ho fatto cinema. Nel 2005 nel film Gas, di Luciano Melchionna interpretavo la madre del protagonista e ho ottenuto la candidatura come attrice non protagonista ai Nastri D'argento».
La televisione oggi sforna molti protagonisti grazie ai talent show.
«Oggi la televisione è un punto di partenza, è un mezzo che fa arrivare alla popolarità molto in fretta e bruciando molte tappe. Il risultato sono ragazzi che non sempre sono preparati al successo. Servirebbe più scuola. Io ricordo di aver cominciato dalla tv dei ragazzi e non ero nemmeno una sconosciuta».
Comè il suo rapporto con il pubblico genovese?
«È molto preparato. Avete molti teatri, la gente valuta, sceglie e poi se apprezza dà molta soddisfazione. Per questo motivo il debutto a Genova è importante. Se va bene coi genovesi... poi va alla grande. Siete un portafortuna».
E con la città?
«Gianni è di origini spezzine, io adoro la Liguria, ci vengo spesso. E poi siamo affezionati del Salone Nautico. Solo questanno me lo sono perso, stavamo facendo le prove dello spettacolo... Altrimenti ci veniamo tutti gli anni».
Ha mai pensato alla politica, come alcune sue colleghe?
«Non sono abbastanza fisicamente dotata per la politica... scherzo, è una battuta... Comunque i radicali anni fa mi avevano proposto una candidatura, ma allora era presto. Adesso forse sarei più matura avendo vissuto intensamente momenti di gioia e di tristezza, Ora ho più esperienza».
Le manca solo di scrivere un libro.
«No, no, mamma mia che noia,... Per i lettori intendo. Io sono normale, cosa posso dire? Che ho voluto tanto bene alla mia famiglia e a mio marito. La mia follia sta nella normalità».
Come sarà lo spettacolo che debutta a Genova?
«Cè unorchestra di dodici elementi, undici ballerini tra i quali il primo ballerino reciterà anche accanto a me. I testi, di Augusto e Tony Fornari, sono frutto di sprazzi di vita».
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