Fisco, spunta l’Ire con tre aliquote

Parte dei proventi della lotta all’evasione saranno destinati alla riduzione delle aliquote fiscali. Il premier Mario Monti conferma che questa è l’intenzione del governo. «L’obiettivo - dice - è di far affluire ai contribuenti onesti, in forma di minore aggravio fiscale, il gettito della lotta contro l’evasione». E precisa però: «Man mano che sarà possibile». Nel frattempo, si cercherà di rendere «più semplice la vita ai contribuenti, e ci saranno molti provvedimenti in tal senso». Le norme sulla semplificazione fiscale dovrebbero veder la luce venerdì in Consiglio dei ministri. Si ipotizza un decreto per le misure immediate - fra queste il nuovo regime Imu sugli immobili della Chiesa - e un disegno di legge per una più ampia riforma fiscale.
Taglio delle aliquote. Monti sembra confermare l’ipotesi di riduzione a tre delle aliquote Ire (ex Irpef). Il primo intervento dovrebbe riguardare l’aliquota iniziale, oggi al 23% per lo scaglione di reddito fino a 15mila euro, che scenderebbe al 20%. Un intervento che costa parecchio, fra i 5 e i 6 miliardi di euro, e che di fatto riguarda tutti i contribuenti. Infatti, sui primi 15mila euro di reddito anche un supermilionario paga il 23%. In alternativa, si potrebbe agire sulle detrazioni per carichi familiari, disboscando comunque la selva delle agevolazioni fiscali (ma non per famiglie e pensionati). Il cantiere è ancora aperto e i tempi saranno lunghi: bisogna dapprima vedere quanto si incassa dal contrasto dell’evasione; poi mettere da parte 4 miliardi per evitare l’aumento di due punti dell’Iva in ottobre; ancora, considerare l’impegno al pareggio di bilancio nel 2013; e infine si vedrà quanto rimane per lo sconto fiscale. Per quest’anno le tasse aumentano, in futuro si vedrà.
Decreto semplificazioni. Sotto forma di decreto legge arriveranno il pagamento dell’Imu (ex Ici) da parte della Chiesa sugli immobili adibiti ad attività non strettamente di culto. Sempre per quanto riguarda la tassa comunale sulla casa, verrà precisato che gli sconti relativi ai figli conviventi vale soltanto per una abitazione.

La morsa di Equitalia nella riscossione dei crediti fiscali sarà un pochino più «morbida»: ad esempio, l’imprenditore sarà custode giudiziari dei beni d’azienda eventualmente pignorati, dunque potrà farli funzionare ancora e proseguire la produzione. Sullo stipendio, invece, il pignoramento potrebbe essere ridotto da un quinto a un decimo. Al contrario, chi falsifica i questionari sugli studi di settore sarà sottoposto in automatico all’accertamento.

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