Formazione, ora anche la sinistra accusa la sinistra

Prima i salesiani, poi il centrodestra, quindi il mondo cattolico, adesso anche il centrosinistra spara sul centrosinistra.
Ieri è stato il senatore dell’Italia dei Valori Egidio Pedrini a prendere posizione contro la riforma della formazione professionale voluta dal vicepresidente della Regione Massimiliano Costa e duramente attaccata nei giorni scorsi da don Alberto Lorenzelli, superiore provinciale dei salesiani per Liguria e Toscana e presidente nazionale della conferenza superiori maggiori d’Italia. Il sempre-pacato Pedrini questa volta è così infuriato che par di sentire Antonio Di Pietro quando attacca gli alleati sull’indulto: «Costa forse ha dimenticato le sue origini politiche, e anche dove prende i voti. Da una giunta di centrosinistra non ci aspettavamo una riforma che colpisce i disagiati, i figli dei poveri, non certo dei ricchi. Siamo molto preoccupati e chiediamo maggiore sensibilità verso il sociale».
Lui, Costa, per il momento tace, è in Brasile, Belo Horizonte, in missione per la Regione. «Ecco, se il taglio ai corsi è un problema di risorse, che la Regione risparmi sui viaggi, che mi pare ne faccia troppi - avverte Pedrini -. A meno che non mi si dimostri il ritorno in termini economici o di immagine per la Liguria, credo che si possa, anzi si debba tagliare sulle spese di questo tipo, così come sulle sedi di rappresentanza in piazza Navona a Roma o a Bruxelles, e dare la prioriotà a settori, come la sanità e la formazione, che una giunta di centrosinistra non può tralasciare». Tanto più che, annota il senatore, alla riduzione dei corsi si somma il disagio creato a chi, da Genova, da quest’anno si vedrà costretto a spostarsi, per esempio, nel Tigullio.
Su tutto, Pedrini contesta il metodo usato dalla Regione, là dove i salesiani hanno lamentato l’assoluta mancanza di confronto: «Concertazione, serve con-cer-ta-zio-ne. Sono tutti imitatori di Bersani? Non è possibile dire “questa è la soluzione” senza aver mai ascoltato i soggetti interessati.

Prima di riformare un settore tanto delicatoi, Costa avrebbe dovuto sedersi a un tavolo con tutti i rappresentanti degli istituti, persone di grande spessore e disponibilità, e almeno ascoltare quello le indicazioni che avevano da proporre».

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