Caro Massimiliano, ho seguito con grande interesse il vivace dibattito che gli elettori della Cdl e di Fi in particolare stanno portando avanti sul Tuo-nostro Giornale che Tu dirigi con grande maestrìa. Io faccio politica dal lontano 1971, da quando facevo parte della Dc ma stavo dalla parte di Lucifredi. Voglio credere, nel mio piccolo, di aver contribuito allelezione alla Camera dei Deputati di Antonio Bodrito, purtroppo prematuramente scomparso pochi mesi dopo la sua elezione. A Genova, poi, ho ricoperto la carica di vice delegato provinciale del Movimento giovanile Dc, quando il «capo» era lattuale senatore della Margherita Egidio Pedrini, allora demitiano di ferro. Leggo con fastidio quanto accade in Fi, ma senza stupore alcuno poiché la «sorgente» di questo malessere è da ricondurre in chi guida il partito a livello regionale. Allinizio degli anni Novanta scrissi numerose lettere allattuale presidente del Consiglio spiegandogli a cosa sarebbe andato incontro in Liguria il partito con quella guida. A parte la parentesi Biasotti, dovuta non tanto alla bravura della Cdl ma allincapacità governativa di Mori, i fatti, ahimé, mi hanno dato ragione. Capisco che per metter da parte lattuale coordinatore regionale bisogna intervenire su Biondi, ma non si può andare avanti a curare la cancrena con aspirina e pannicelli caldi.
Sulla proposta dellamico Pasquale «Franco» Ottonello, non posso non essere daccordo con lui: urge un congresso per presentare alle prossime politiche idee nuove, che possono provenire solo da chi non ha mai usato il partito per i propri fini. Servono esperienze nuove, senza dimenticare le nostre origini: Dio, Patria e Famiglia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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