L e scienze sociali ebbero propriamente origine solo nel XVIII secolo, nel momento in cui l’intero edificio sociale della nostra cultura fu scosso e incrinato. Un movimento, quale il batter d’ali di un uccello al risveglio, attraversò tutti gli strati della società.
L’epoca delle grandi battaglie religiose era finita, e un po’ alla volta la fede smise di essere la questione intellettuale di fondo per il genere umano, nutrice, guida, sentinella di tutti i suoi interessi. D’altra parte, si profilava quell’enorme processo sociale definito «Rivoluzione industriale», in cui la forma di produzione su larga scala infranse i confini della comunità di villaggio e della gilda, e in cui il moderno esercito di lavoratori, sotto la guida dell’imprenditore, spezzò i confini dell’ordine sociale feudale. E con e in conseguenza della rivoluzione industriale si preparò quella politica. Poiché le visioni delle cose e i comportamenti dei circoli politici dominanti e delle istituzioni sociali e giuridiche non mutarono così rapidamente come i rapporti economici, conseguentemente, tra gli uni e gli altri vi era a volte una discrepanza mai esistita prima: il vecchio diritto, la vecchia politica, i vecchi ideali e abitudini erano certamente più resistenti degli accadimenti della vita, dai quali essi derivavano. Ciò è abbastanza comprensibile, poiché nulla risulta essere più difficile al genere umano che ripensare in modo diverso e riconoscere le cose che «prima non erano mai state tali». E peraltro ciò è bene, poiché solo l’osservanza degli abiti di pensiero esistenti rende possibile una condotta pronta e conseguente. Ma da una tale discrepanza deriva malcontento e disagio sociale – infatti, entrambi non ebbero mai altra causa che questa. E così come l’ammalato soltanto sarà consapevole dello stato dei suoi organi e delle loro funzioni – ai quali non pensava quand’era in buona salute –, lo stesso era lecito attendersi in relazione alle funzioni vitali della società, alle quali in passato solo pochi individui avevano in genere pensato.
Ora a costituire il problema erano queste funzioni, la società stessa. Ci si interrogò e si indagò anche là dove prima non c’era nulla da chiedersi. Il direi quasi febbrilmente intensificato processo vitale della società infuse linfa in tutti gli ambiti della scienza, in particolare si dischiuse ora l’ampia area problematica delle scienze sociali. Molte cose che in passato erano sembrate ovvie necessitarono a questo punto di essere spiegate. Se in passato si discuteva di concrete questioni giuridiche, ora ci si interrogava circa la natura del diritto. Se in precedenza si erano discusse le misure concrete del potere statuale, ora ci si rivolgeva alla natura dello Stato.
Nel mondo sociale tutto sembrava vacillare e svanire. All’improvviso, si poneva da sé la questione circa ciò che del futuro fosse da temersi e ciò che da esso fosse da attendersi, ciò che nello Stato e nella società persisteva e ciò che era destinato a tramontare, ciò che era insensato e stolido e ciò che costituiva una necessità ferrea e un’eterna verità. E ora vi era anche una classe intellettuale che amava tali discussioni fine a se stesse, il cui elemento vitale era la critica e la ricerca, la cui saccenteria non si fermava di fronte a nulla e il cui modo d’agire era legato agli interessi e alle difficoltà dell’uomo solo per mezzo di un esile filo. Con audacia giovanile, per così dire, si afferrò subito dopo il traguardo più ambìto.
In un batter d’occhio, si volle cavar fuori una singola scienza dall’essere e dal divenire sociali, la quale rispondesse a ogni domanda e sanasse ogni travaglio dell’epoca. Accanto alla dimora della scienza naturale dovette sorgere un nuovo edificio per la scienza sociale; per dirla in termini allora comuni, accanto alla afilosofia della natura», sorse una «filosofia morale», i cui problemi, come già Newton e Locke avevano osservato, avrebbero dovuto essere trattati con il medesimo spirito con cui si trattano gli eventi fisici.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.