Ex calciatore, «impegnato» quando tirava ancora calci al pallone, presidente della Fondazione contro il razzismo che lui stesso ha creato, membro dellAlto consiglio francese per lImmigrazione, ma decisamente anti-sarkozysta: «Per ragioni evidenti», Lilian Thuram non ha accettato la proposta del presidente francese Nicolas Sarkozy di diventare ministro della Diversità nel suo governo.
Lex difensore di Parma, Juventus, Barcellona e della nazionale - 142 presenze, record per la Francia - lo ha rivelato a Le Monde: alla fine del 2008 «Sarkozy e il segretario dellEliseo, Claude Gueant, mi hanno proposto di diventare ministro della Diversità. Abbiamo avuto una lunga discussione, ma per ragioni evidenti non potevo che rifiutare». Non poteva essere ministro, Thuram, in un governo guidato da un presidente, accusato di «risvegliare il razzismo» dei francesi creando il ministero dellIdentità nazionale, o che aveva lanciato i test Dna per il ricongiungimento dei familiari. Due provvedimenti che avevano provocato lira dellex calciatore. Niente di personale, comunque. In unintervista al magazine di Le Monde Thuram aveva precisato che «sono le idee di Sarkozy a farmi orrore, non luomo».
Lui, che se non fosse stato calciatore della nazionale non sarebbe «considerato nemmeno un francese, ma un nero o identificato come racaille (feccia), alludendo al termine usato proprio da Sarkozy, allora ministro dellInterno, per definire giovani delle banlieue nellautunno del 2005 prima che scoppiassero le violenze urbane nella periferia di Parigi.
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