Furia integralista Gli islamici distruggono i mausolei di Timbuctù

Bamako Torna la violenza religiosa nel nord del Mali ad opera del gruppo integralista islamico estremista Ansar Dine, che controlla militarmente l’area in aperta opposizione al governo di Bamako. Stavolta sotto i colpi dell’intolleranza non sono cadute persone ma preziose testimonianze culturali: alcuni dei 16 Mausolei dei santi musulmani della mitica città di Timbuctù, risalenti alla prima ondata dell’islamizzazione dell’Africa, riconosciuti dall’Unesco come Patrimonio dell’umanità fin dal 1988, insieme alle tre moschee medievali della città simbolo del Sahel. A scatenare la furia dei fondamentalisti è stata proprio una decisione dell’agenzia Onu, che intende inserire la celebre città del Sahel nella lista dei patrimoni dell’umanità in pericolo, proprio a causa del conflitto in corso nella regione. Una sgradita ingerenza nelle vicende interne, secondo Ansar Dine, che per ritorsione ha deciso di distruggere sistematicamente i Mausolei.


La vicenda ricorda la vigilia dell’11 settembre 2001 quando i talebani - era maggio - annunciarono e poi misero in pratica la distruzione dei Buddha della valle di Bamiyan per sbarazzarsi di tutti gli oggetti di culto pre-islamici.

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