Furti in Comune: ladri con le chiavi a caccia di segreti da fotocopiare

«Qualcosa non quadra». Il giorno dopo, è il giorno dei sospetti. Perché se «qualcosa non quadra», come dice il vicesindaco Riccardo De Corato, nella terza intrusione in poco più di due mesi negli uffici del Comune, diventa urgente chiarire tutte le incognite che avvolgono questa vicenda. Una su tutte. Com’è possibile che per tre volte qualcuno sia entrato nelle stanze comunali? Per questo, già da prossimi giorni - da quando cioè tutti i dipendenti saranno rientrati dalle ferie - comincerà un giro di «audizioni», per provare a mettere insieme i tasselli di un mosaico ancora confuso.
Un’attività di investigazione, in realtà, già iniziata lunedì dagli agenti della polizia locale, e proseguita anche ieri, quando la Digos si è fatta consegnare la relazione dei ghisa. Sembra sempre più probabile, dunque, che chi si è introdotto nell’edificio possa contare su un basista. Perché per l’ultima intrusione non c’è nemmeno stato bisogno di forzare una finestra, come accaduto a fine ottobre quando ad essere colpito fu l’ufficio bonifiche del settore Ambiente. In questo caso, invece, è bastata una chiave. La stessa, forse, sparita diversi mesi fa. E di cui nessuno ha mai denunciato la scomparsa. Anche su questo, riflette De Corato. «Perché nessuno l’ha segnalato?». E ancora, «per quale motivo non si è provveduto a cambiare le serrature?». Ma quella chiave era nella disponibilità di molti. Difficile, dunque, risalire alla possibile «talpa».
L’ultimo rapporto dei vigili, concluso ieri sera, ha stabilito «con certezza che non sono stati sottratti beni» dagli uffici, quest’ultimi «non protetti da sistemi di allarme». Tuttavia, è stato chiesto il recupero dei file delle fotocopiatrici. E non è un caso. In ottobre, infatti, vennero duplicati alcuni documenti relativi agli interventi di bonifica eseguiti per Citylife, il quartiere che sorgerà nell’area dell’ex Fiera. In quel caso, la fotocopiatrice fu ritrovata accesa. Quegli incartamenti vennero prelevati dagli uffici che si trovano al quarto piano dell’edificio di piazza Duomo, lo stesso dell’assessorato all’Arredo urbano. E anche qui ci sono fascicoli che riguardano Citylife, e in particolare il parco che verrà realizzato. L’intrusione scoperta lunedì, quindi, potrebbe essere il completamento di un lavoro lasciato a metà. Ma per il momento si tratta di ipotesi. Così, De Corato interpreta l’ennesima violazione della sicurezza come un «segnale» lanciato da qualcuno che con l’amministrazione ha un conto in sospeso. Anche in quest’ottica, verrebbe letta la prima intrusione nello stesso edificio: quella nelle stanze dell’architetto Flora Vallone, direttrice del settore Arredo. Uno scenario, quello del «messaggio» a Palazzo Marino, che non aiuta a sciogliere le incognite di questo giallo.

«Di sicuro - conclude De Corato - bisogna intensificare la vigilanza». Tradotto, due vigili urbani fissi davanti agli uffici di piazza Duomo fino a quando non saranno cambiate tutte le serrature. Domani, infine, verrà presentata una relazione in Procura.

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