Il futuro «verde» dell’energia verrà soprattutto dal vento

Sono passati più di cinque anni da quando i ministri dell’Ambiente dell’Unione europea hanno fissato l’obiettivo di ridurre del 20%, entro il 2020, le emissioni di gas serra rispetto ai valori del 1990. Nel frattempo l’Europa ha iniziato a conoscere un forte sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili - soprattutto eolico e solare fotovoltaico - che hanno il pregio di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, non pregiudicare la disponibilità di risorse energetiche per le generazioni future e di non produrre biossido di carbonio (o di generarne quantità limitate, lungo la filiera produttiva).
Negli ultimi tempi si è assistito a un incremento dell’energia elettrica generata grazie al vento che fa la parte del leone nel settore delle nuove energie rinnovabili (escluso, cioè, l’idroelettrico classico). Secondo stime dell’Ue, di qui al 2020 nel Vecchio continente verranno installati 333 GW di nuova capacità di generazione. La percentuale più alta di tutte le installazioni - il 41% - è attribuita all’eolico, per un totale pari a 136 GW. Dalle altre fonti rinnovabili (solare, geotermia, biomasse e altre) ci si attende un apporto di 76,5 GW di nuova capacità. Le rinnovabili arriveranno a dare un contributo di nuova energia pari al 64% del totale, contro il 17% del gas, il 12% del carbone, il 4% del nucleare e il 3% dell’olio combustibile.
Per restare nel settore dell’eolico, sempre secondo l’Ue questa fonte garantirà, nel 2020, il 14% dell’energia elettrica necessaria alle case, ai servizi e alle industrie europee, contro il 5% attuale, prodotto con una potenza installata di circa 80 GW. Quale comparto dell’energia eolica mostra in questo momento la maggiore vivacità? Sicuramente quello dai parchi eolici di tipo «offshore», situati cioè al largo delle coste. Secondo l’European wind energy association, l’Associazione dei produttori europei di tecnologie per l’energia eolica, nella prima metà del 2010, infatti, al largo delle coste europee sono state attivate 118 nuove turbine, per una capacità installata pari a 333 MW. Si tratta di più della metà dei 577 MW realizzati nel 2009. Inoltre, sempre nel primo semestre dell’anno rispondevano all’appello 151 torri già pronte ma non ancora connesse alla rete (per 440 MW aggiuntivi) e 16 parchi eolici in costruzione per complessivi quasi 4.000 MW.
Considerando quelle installate negli anni precedenti, a oggi in Europa si contano oltre 948 turbine offshore pienamente operative, distribuite in oltre 43 parchi - o «farm» - per un totale di 2.396 MW di capacità installata. Tra gli operatori, il gruppo E.on risulta essere, per l’Ewea, nella prima metà del 2010, il primo sviluppatore di energia eolica offshore, con una quota di mercato del 64%.
Se l’eolico ride, il solare fotovoltaico non piange affatto. Anzi. Soprattutto nel Sud Europa, Italia compresa, nei prossimi anni questa fonte di energia rinnovabile giocherà un ruolo di primo piano, contribuendo a mantenere il Vecchio Continente al top della classifica mondiale per produzione di energia Fv. Finora la generazione di elettricità da celle solari ha visto come protagoniste sulla scena europea la Germania e - soprattutto - la Spagna. A spingere l’adozione di questa forma di generazione - attuata con tecnologie per la verità non ancora a un livello completamente soddisfacente di efficienza - sono state soprattutto le tariffe di incentivazione («feed-in tariffs»). Si tratta di sistemi di incentivi molto interessanti, perché prevedono, per chi immette energia nella rete, pagamenti da parte del gestore superiori ai prezzi di mercato. Questi incentivi, validi per un determinato periodo di tempo, prevedono inoltre l'obbligo di acquisto dell’energia così prodotta.


Oggi è previsto un importante incremento di parchi fotovoltaici in Francia e in Italia, dove il Gestore dei servizi energetici ha annunciato il raggiungimento dei 100mila impianti in esercizio (per una potenza installata di 1.600 MW). Secondo le previsioni del Gse, entro la fine dell’anno si potranno superare i 2.500 MW.

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