Bocciando il semipresidenzialismo perché il capo dello Stato «dev’essere imparziale», il presidente Napolitano è caduto in un paradosso, in un incidente diplomatico e in una nostalgia proibita. Il paradosso è che mentre invocava il ruolo super partes del presidente, di fatto si schierava dalla parte dei partiti contrari alla proposta del Pdl e contro il Pdl e la maggioranza degli italiani, favorevoli al presidenzialismo. Del resto, su di lui il parlamento si spaccò, anche lui fu eletto solo da una parte.
L’incidente diplomatico, vistoso, è con due grandi democrazie e i due presidenti francese e americano eletti con quel sistema: dunque sarebbero a suo giudizio «di parte».
La nostalgia proibita è per la monarchia: se vuole un capo dello Stato davverofuori dalla mischia e al di sopra dei partiti, allora pensa a un re, come la Spagna, l’Inghilterra e altri Paesi europei. Con questa gaffe, Napolitano ha riacceso quel grottesco gossip secondo cui Togliatti non lo amava perché somigliava troppo a Umberto di Savoia.
Giusta invece la sua idea di celebrare lo stesso la parata del 2 giugno, nonostante il terremoto padano; magari una semi-parata, in tono minore.
Questo non vuol dire sottovalutare l’entità del dramma ma sottrarsi a una prassi funesta e depressiva, secondo cui a ogni evento tragico- la morte di un calciatore, una strage terroristica, un sisma lacerante si debbano fermare campionati, vita pubblica o feste nazionali.Usciamo dalla sindrome del Lutto Eccezionale: perché non rimedia ai danni e al dolore e paralizza un Paese nel cordoglio.
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