Garrone disegna la mappa del sognatore

«I miei lavori sono una mappa per sognatori, un invito al viaggio spiralesco dei mondi paralleli, ascendenti e discendenti, determinati dall’intento dell’osservatore, dal desiderio di conoscenza, dalla qualità dei sentimenti, generosi creatori di illusione oppure preziosi compagni di viaggio».
Così Filippo Garrone, terzogenito del petroliere Riccardo, descrive le ultime sue opere che danno vita alla mostra «Neonirico», che in questi giorni è allestita presso la galleria d’arte Seno di Milano (via Ciovasso 11), mostra che si può visitare con orario 10-13 e 15-19.
Ma il cammino di questo artista, che da tempo ha voltato le spalle al petrolio e ai barili di greggio ha preferito i pennelli, è iniziato già parecchio tempo fa. Risale al 1996, infatti la prima personale dal titolo «Sogno anarchico», in un prosieguo che conta mostre a Genova, Rapallo, ma anche a Dublino e a Parigi.
Sue anche alcune prestigiose coreografie come quella per tre balletti a Venezia, nel 1993, e al Festival di Spoleto, nel ’98, quelle per Macbeth Remix di Andrea Liberovici ed Edoardo Sanguineti. Con Liberovici collabora ancora, nel 2001, in «Scene per sei personaggi.com».


Oggi questa «Neonirico» dove, sono le parole di Garrone, «per sfuggire alla maglia unificatrice della rete che ci vuole tutti eguali e contenti per finta, divento un pesce minuscolo e fluendo controcorrente cerco quella fonte di acqua pura dalla quale si genera il destino eterno, navigo nel fiume della vita confondendomi tra sognatore e sogno».
La mostra resterà aperta a Milano fino al 24 ottobre.

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