Gassificatore, non si sa nemmeno dove farlo

Gassificatore, non si sa nemmeno dove farlo

(...) in collaborazione con lo studio Bellini e lo studio Progetto Natura di Milano: la prima propone un impianto nella parte alta del rio Cassinelle; la seconda prevede la costruzione in testa alla valle, nella parte più antica della discarica risalente alla fine degli anni Sessanta e infine la terza ipotizza lo smembramento dell’impianto di biodigestione in alto e il gruppo di produzione energetica più a valle.
«La superficie di tutto l’impianto equivale allo stadio di Marassi o al padiglione S della Fiera di Genova e occupa l’8 per cento dell’area della discarica», ha concluso Brancucci. Il presidente di Amiu, Riccardo Casale, ha spiegato che entro l’estate sarà lanciata la gara per il progetto preliminare e inizieranno le procedure per ottenere le autorizzazioni sull’impatto ambientale da parte della Regione, iter che potrebbe concludersi entro la primavera del 2011. «Quindi inizierà il percorso per l’appalto integrato e le opere di sbancamento per la costruzione che richiederà 18-24 mesi - ha detto Casale - Alla fine del 2014 ci auguriamo di girare la chiave». Il costo dell’impianto si aggira su 200-250 milioni di euro. Casale ha poi spiegato che l’impianto di trattamento termico produrrà emissioni inferiori alle norme di legge, non ci saranno polveri sottili e «gli idrocarburi a bocca di camino non saranno misurabili».
Ma gli ambientalisti non ci stanno: una trentina di loro sono stati tenuti fuori da palazzo Tursi durante la presentazione dello studio di fattibilità. Davanti allo striscione «Inceneritore? No, grazie», il consigliere comunale della Sinistra ecologia e libertà Antonio Bruno ha commentato che «il portone chiuso con i vigili davanti è più eloquente di tanti discorsi. C’è un deficit di democrazia». Gaudenzio Castello del comitato per Scarpino ha sottolineato che doveva essere un’assemblea pubblica e che è necessario un dibattito pubblico come per la busvia e la gronda. «Siamo sempre stati contro il gassificatore anche se ora lo hanno chiamato impianto termico - ha detto Gaudenzio - A Brescia le donne incinte hanno la diossina nel latte e a Vado i tumori sono aumentati del 220 per cento, lo dice l’Ist». Anche i Verdi che sostengono la maggioranza della Vincenzi, sono stati molto critici, soprattutto verso il gassificatore «che produce diossina». Gli ambientalisti inoltre chiedono che si arrivi alle quote di raccolta differenziata previste dalla legge.

«Siamo al 25 per cento e miglioreremo ulteriormente», ha replicato il presidente dell’Amiu Riccardo Casale. Di certo siamo ancora ben lontano dai requisiti richiesti dalla legge nazionale che segnala la quota da raggiungere nel 45 per cento.

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