La pancia piena. Ecco lincubo del Genoa capolista, che oggi nella tana del Chievo, deve sfatare il tabù del mezzogiorno per non tornare a pancia vuota dallantipasto della domenica calcistica. I rossoblù hanno loccasione di restare primi in solitudine aspettando i risultati delle altre. Ma se mister Malesani predica prudenza e umiltà, se indica addirittura il «primo, non prenderle» come reale obiettivo, a spaventare la comitiva rossoblù è soprattutto la tradizione negativa che vede i Grifoni sempre sconfitti in tutte le occasioni in cui è sceso in campo allora di pranzo.
Tutte partite rocambolesche la scorsa stagione. Una doppia amarezza con la Juve, che al ritorno era stata messa sotto sul piano del gioco e del risultato a Torino, ma alla fine aveva chiuso con una vittoria insperata. E poi un 2-1 subito da un Catania passato in svantaggio al termine di una partita con 4 espulsi e un rigore sbagliato. Insomma, qualcosa in più di una maledizione. E forse proprio per questo il mister veronese, il realizzatore del miracolo-Chievo, non vuole caricare i suoi di eccessive responsabilità: «Mantenere limbattibilità sarebbe già un ottimo risultato e avremmo una bella posizione di classifica».
Più o meno la stessa professione di umiltà che fa laltro tecnico veneto di Castelfranco che si trova in testa alla classifica con la sua Udinese.
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