Genova e Riviere come le vide Caffi

Carla Valentino

Ultimi giorni per visitare la mostra «Caffi e Genova. La percezione del paesaggio ligure a metà Ottocento», al Teatro del Falcone del Museo di Palazzo Reale, fino al 9 luglio (orario 9-19). Fulcro della mostra, a cura di Giorgio Rossini e Luca Leoncini, sono le opere che Ippolito Caffi, artista e patriota risorgimentale nato a Belluno nel 1809 e morto a Lissa nel 1866, eseguì tra il 1849 e il 1854 a Genova, dove era giunto esule.

Si tratta di dipinti, disegni e acquerelli - in gran parte ancora sconosciuti al pubblico ligure e provenienti dalla Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Ca' Pesaro e dal Museo Correr di Venezia - che ci restituiscono incantevoli vedute della Superba e delle Riviere com'erano allora, dal golfo della Spezia a Nizza, immortalate da Caffi con la precisione del cronista, l'abilità prospettica dell'"ultimo erede di Canaletto" e insieme l'apertura alle più avanzate esperienze del paesaggismo europeo dell'epoca. Il salto indietro nel tempo, prima della grande urbanizzazione che costituisce la realtà odierna, ci permette di ammirare Genova come era.

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