A vedere la Juve ha mandato la sua sagoma di cartone. E la procura non deve aver gradito la burla. Visto che Enrico Preziosi con il Cagliari era presente in carne e ossa, quando secondo la Procura sarebbe già dovuto rimanere a casa perché già stato colpito da «daspo», i giudici lo hanno indagato di nuovo, con l'accusa di aver violato il provvedimento esecutivo che sarebbe stato notificato a luglio. Ultimo strascico di una pena accessoria a scoppio ritardato legata sempre ai fatti di Genoa-Venezia del 2005.
Continua insomma la battaglia a carte bollate, visto che a marzo la Corte di Cassazione aveva rigettato il ricorso contro la sentenza d'appello che aveva confermato per Enrico Preziosi una condanna a 4 mesi. La pena era stata tuttavia condonata. Secondo la Procura di Genova però il condono riguardava solo la pena a 4 mesi, ma non le pene accessorie. Anche queste sono però ora oggetto di ricorso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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