Il candidato sindaco-alpinista scala i «ponteggi eterni»

Il candidato sindaco-alpinista scala i «ponteggi eterni»

Uscita di Galleria Mazzini, verso la prefettura, primo pomeriggio di ieri: i passanti che procedono in fretta dopo la fugace pausa pranzo voltano il capo verso l’alto, verso un «tizio» in camicia, jeans e scarpette, ciuffo sbarazzino al vento, che si sta arrampicando con sorprendente agilità sulle impalcature arrugginite fissate lì da tempo immemorabile. Si forma immediatamente un capannello, anche perché intorno ci sono fotografi e telecamere che riprendono la scena. Qualcuno commenta: «Quello lì è uno che ci sa fare. Guarda come affronta il traverso, come esegue la spaccata, e come si muove con assoluta eleganza e padronanza di movimenti. Pare che non si sforzi neanche, eppure non dev’essere facile far presa su tubi Innocenti così arrugginiti, che non si sa da quando stanno qui senza che si vedano lavori in corso».
D’altronde, l’esibizione «alpinistica» avviene a due passi dalla sede del Club Alpino Italiano, che ospita anche lo Sportello della Montagna. E soprattutto, «quello lì» che va su e ancora più su, sulle impalcature, è nientepopodimeno che Edoardo Rixi, istruttore di alpinismo, pluripremiato per le sue scalate sulle pareti del mondo e - per inciso... - candidato della Lega Nord a sindaco di Genova. Il suo - lo spiegherà Rixi al culmine della salita, davanti agli sguardi un po’ preoccupati dei suoi consulenti di comunicazione Mario Bottaro e Chiara Barbieri - è un «flash mob», per «denunciare i lavori infiniti che deturpano la storica galleria». Qualcuno ci vede anche la dimostrazione che chiunque può salire indisturbato e senza protezioni sulle impalcature che sfregiano in più punti molti angoli caratteristici della città. Tanto basta per richiamare anche le segnalazioni del Giornale, che hanno insistito sui rischi che corrono gli operai edili sulle impalcature, senza che ci sia un’adeguata opera di sensibilizzazione da parte delle autorità di sicurezza preposte, evidentemente in tutt’altre faccende affaccendate. Finalmente Rixi scende e si intrattiene a spiegare i contenuti della sua campagna elettorale.

Inevitabili i riferimenti alla vicenda-Belsito (di cui scriviamo in tante altre parti del Giornale), con l’invito perentorio al tesoriere della Lega (a proposito di scalate vere e metaforiche): «Basta arrampicarsi sugli specchi, dimettiti».

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