Casa rumorosa: le Ferrovie pagano l'affitto

Una famiglia di Fegino che da mesi non poteva chiudere occhio a causa dell'assordante rumore, anche notturno, prodotto da lavori ferroviari, potrà trasferirsi in un'altra casa dove avrà l'affitto pagato dalla Rete Ferroviaria Italiana. Lo ha disposto il Tribunale di Genova, che ha accolto il ricorso di una cittadina di Fegino, Barbara Dova. Lo società Rfi e Fer.Gen dovranno pagarle l'affitto di una casa dove la famiglia traslocherà fino a che «il rumore immesso nell'appartamento non sarà rientrato nei limiti della normale tollerabilità» ha ordinato il Tribunale. All'origine della causa, i lavori per il nodo ferroviario della zona. La donna ha denunciato che da ottobre dell'anno scorso lei e i suoi famigliari erano costretti a convivere con il martellante rumore dei lavori per la realizzazione del tunnel sotto casa. La donna ha raccontato che in casa tremavano i piatti, i mobili e il cantiere lavorava anche di notte, impedendole di dormire.


Così si è rivolta al Tribunale, che le ha dato ragione: «Il ricorso al tribunale - ha spiegato l'avvocato Santo Durelli - è stato necessario in quanto il Comune aveva autorizzato che il livello di rumore immesso potesse arrivare fino a 50 decibel, anche di notte, per cui le denunce agli organi incaricati del controllo sull'inquinamento acustico (Polizia municipale sezione ambiente o all'Arpal) erano inutili, perché quel limite era rispettato». Il giudice ha stabilito inoltre che l'obbligo di pagare l'affitto cesserà solo quando il rumore emesso dal cantiere rientrerà nei limiti del tollerabile.

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