2 NON CI SARANNO VINCITORI
Troppa astensione
una sconfitta per tutti
Caro Direttore, sono una cittadina genovese che è andata a votare e in merito a ciò avrei qualcosa da dire ai miei concittadini: lo pubblicherà? «Genova ha votato! Ora è al ballottaggio e io sono veramente sconcertata! Soltanto il 50% dellelettorato si è presentato alle urne, con una percentuale così bassa, non cè grande vittoria per alcuno. Più che una contestazione (anche se tutto ciò dovrebbe far molto riflettere la nostra classe politica) è stato un gesto di irresponsabilità! Il non votare è unaccettazione passiva del voto e delle idee altrui, non porta alcun cambiamento ne alcuna svolta. Gli assenteisti, sempre e ovunque e per la maggior parte, fanno parte dellelettorato moderato di centro e di destra. La sinistra estremamente indottrinata vota anche «in punto di morte».
A Genova deve far riflettere più che il 13% dei «grillini» il 50% degli astenuti. Quindi dove sono i mugugnoni, gli scontenti, gli arrabbiati, i delusi, tutti coloro che «detestavano» il Sindaco Vincenzi? Soprannominata il Sindaco «dei parcheggi»? Oggi: una Genova sporca, imbrattata, strade e marciapiedi rotti e dissestati, ville e parchi abbandonati, per non parlare delleconomia e del lavoro, invasa da extracomunitari che nessuno controlla, con il record di furti, scippi, rapine e risse.
Sindaco del Partito Democratico, partito che non avendo uomini suoi da mettere in campo, appoggia Marco Doria. Sinistra era ed è da 20 anni (e da genovese non mi sembra con buoni risultati) sinistra rimane. Questa sarebbe la svolta e il cambiamento per Genova?Confido, ma soprattutto spero, che buona parte di quel 50% vada al ballottaggio.
Maria Luisa Baldassarri
2 NESSUN APPOGGIO
Non voglio più sentire
frottole sul senatore
Caro Massimiliano, quanto allappoggio da dare a Musso al ballottaggio, la penso diversamente da te. Permettimi di chiarire: da sempre i voti fatti confluire, al ballottaggio, sul candidato che poi risulta sconfitto, sono sempre serviti a questultimo quale volano per una successiva candidatura (o ricandidatura) al Parlamento o alle elezioni regionali; nel primo caso occorre avere dietro di sé un partito, nel secondo caso basta anche una lista civica, per esempio quella con la quale ci si è presentati alle comunali. Pertanto mi piacerebbe non leggere più di un Enrico Musso che si presenta al ballottaggio senza chiedere, apparentemente, laiuto del centro destra, quale eroe desideroso di battere, Davide contro Golia, lavversario, per il bene di Genova, per non consegnare la nostra città alla sinistra, per dare un forte segnale di rinnovamento e di cambiamento; perché, come scrive il senatore su il Giornale di venerdì, «in gioco non ci sono solo io. Cè Genova e il suo futuro
Rimettiamo Genova al centro dei nostri progetti
solo insieme possiamo farlo». E che progetti! Si è già dimenticato, Musso, di quando, tre mesi or sono, il suo gruppo è stato determinante nella caduta del mio Municipio, lVIII, consegnandolo, proprio nel periodo elettorale, alla sinistra che, anche se per pochi voti, oggi lo ha conquistato? E oggi chiede il voto ai genovesi? Ma per favore! Domani, dopo il ballottaggio, se risultasse sconfitto sì, ma con un accresciuto tesoretto di voti, potrebbe, come scrivo allinizio, cercare una candidatura per un seggio alle prime elezioni che si presentino, e non manca molto. E allora, votare Musso significa votare per il futuro di Genova? Ma per favore! Io, di certo, non voterò per il futuro di Musso. Grazie, caro Massimiliano, per lospitalità, anche se ti procurerà qualche problema di digestione.
Renzo Di Prima
riconfermato consigliere Lega Nord nel Municipio VIII
2 MEGLIO TURARSI IL NASO
Ma non si può regalare
la città ai comunisti
Non condivido l'impostazione del Sig. Marcenaro che ha certamente ragione nel descrivere la situazione attuale della politica. Ma, riguardo le scelte, pur discutibili, del senatore Musso, Il Giornale ne ha parlato più che diffusamente e l'interessato ha replicato in merito. Però adesso non sono in gioco le scelte di Musso ma il nostro futuro. Se tutti facciamo gli schizzinosi e non andiamo a votare, regaliamo la città a Doria che è un vero estremista di sinistra. E allora Sig. Marcenaro? Proprio Lei che ha detto quanto i comunisti siano mimetizzati ma non scomparsi, vuole regalare Genova alle sinistre perché le infliggano il colpo di grazia? Ma si rende conto? Mi dia retta. Vada a votare e scelga Musso, perché alternative non ne abbiamo ed è pur sempre un moderato che sa che la città sta morendo senza un tentativo in extremis di invertire la rotta. Non è il momento di stare a casa a ragionare sui massimi sistemi! O si vota Musso o Genova muore. Le è chiaro il concetto? Voti e faccia votare, altro che stare a casa. Si ricordi quello che ha detto Churchill a proposito della sua disponibilità ad allearsi con il diavolo pur di sconfiggere il nazismo.
Edoardo Musicò
2 ULTIMA CHIAMATA
Non ci sono più scuse
per non andare ai seggi
Oggi e domani Genova non affronta solo il ballottaggio ma si gioca tutto. Sono un genovese come voi e da semplice cittadino voglio lanciarvi un appello.
Al primo turno tanti non hanno votato perché pensavano che Marco Doria avrebbe vinto. Non è stato così. Ora non ci sono più scuse.
Enrico Musso può non essere il miglior candidato del mondo, ma si è guadagnato il secondo posto con una lista civica. Doria non rappresenta neppure gli elettori Pd e Idv ma si riconosce nel Sel di Vendola. Perché gli elettori di Sampierdarena, Certosa, Campasso, Di Negro e Centro storico, dovrebbero votarlo? Hanno già un sacco di guai con le bande latinos e gruppi di rumeni, molto pericolosi, che si uniscono alla delinquenza nostra per aggredirci con sempre più violenza. E la sinistra ha lasciato precipitare la situazione.Doria ha detto che basta includere tutti, immigrati regolari o no, perché tanto lunico problema è combattere i problemi sociali.
Ah sì? E come pensa di fare mentre queste zone sono nel degrado più nero, i residenti hanno paura a uscire di casa e il valore degli appartamenti diminuisce, perché sono quartieri sempre più disastrati? E il resto di Genova che deve fare? Sprofondare mentre i giovani continuano a scappare?
Amici: Musso vuole tentare di fare qualcosa con idee moderate. Io al primo turno ho votato un altro candidato, ma ora diamogli una possibilità. È lultima. Vi supplico in ginocchio: non state a casa e votate per salvare il vostro quartiere e la casa che avete comprato con tanto sacrificio. Se Genova muore sarà la fine per tutti e solo per colpa nostra.
2 RESISTERE ALLA STANCHEZZA
Alle urne per non subire
il regime di Doria
Egregio direttore, ribadiamo con forza la raccomandazione agli elettori «moderati» di andare al voto domenica. Molti sono tentati di evitarlo, per sfiducia stanchezza antipatia, anche non ingiustificata. Non andare è come se si andasse e si votasse per il candidato della sinistra, avallandone di fatto il sicuro comportamento coerente con l'ideologia ch'egli professa e disponendosi a subirne il regime.
La pratica di «turarsi il naso» di montanelliana memoria qualche risultato in passato l'ha prodotto! Non si faccia quindi come chi, temendo i dolori della flagellazione, scegliesse la ghigliottina: l'otterrebbe certamente. Ma prima avrà anche una buona dose di flagellazione. Coraggio, tutti uniti quindi al voto: non è bello votare contro, ma se è inevitabile si fa.
Carlo Brockhaus
2 NESSUNA FIDUCIA
Un traditore non può più
garantire il popolo Pdl
Dottor Lussana, da molto tempo non le infliggevo le mie riflessioni politiche, mi ero infatti ripromesso di non parlare più di politica, se non per partecipare ad una vera rivoluzione liberale, ma non di quelle da salotto: una rivoluzione «hard», perché qui, se non si rovescia letteralmente il tavolo, partendo dalla riforma dell'articolo 1 della Costituzione e poi avanti con tutto il resto.
Seguo tuttavia, seppure con crescente disagio, gli accadimenti locali e generali, trovandomi quasi sempre in perfetto accordo con le Sue tesi ed argomenti.
Ed ecco perché oggi rompo il mio personale silenzio-stampa: questa volta non sono d'accordo con Lei e non lo sono pesantemente.
Non capisco infatti perché l'insuccesso del pur ottimo Vinai, trascinato nel vortice del crollo di un Pdl orfano di Berlusconi, debba spingerci a votare Musso. Cosa può mai promettere questo traditore (non di Berlusconi, ma degli elettori del Pdl), dai colori sempre cangianti e tetragono soltanto nel perseguimento dei propri scopi personali, di più e di meglio del candidato Doria?
Del senatore Musso si conosce ormai molto e ciò che se ne sa non è - appunto - per nulla promettente: chi tradisce una volta, non avrà alcuna remora a farlo ancora.
Dell'aristocratico Doria non si sa quasi nulla, ma è difficile pensare ch'egli possa fare peggio del sindaco uscente, nemmeno se fosse - per ipotesi - dotato di un'intelligenza «rasoterra». In fondo, se i genovesi da vari decenni prediligono la sinistra, è segno che, o sono veramente di sinistra, o la destra non sa essere credibile ai loro occhi.
Non possiamo nemmeno farne una questione «di bandiera», perché appunto la bandiera di Musso ha un colore assai mutevole e non basta ch'egli si dichiari liberale, come un Veltroni qualunque, per rendersi gradevole ed affidabile agli occhi del nostro elettorato.
Emilio Barlocco
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