il dibattito dei lettori

2VINAI/ 1
Si faccia apprezzare

e sappia conquistare
Non so se sarà arrivato tardi il nome di Pierluigi Vinai ma io e la mia famiglia, da sempre elettori moderati di Forza Italia e del Pdl, siamo curiosi di conoscerlo. Il nostro Giornale ci dica chi è Vinai ma soprattutto contiamo di vedere il candidato per strada, tra la gente ad incontrare commercianti e persone comuni. E sarebbe bello se Vinai riuscisse a portare tanti giovani nelle liste del Pdl e degli altri partiti perché siamo davvero stufi delle solite facce che litigano per un posto a Roma. Il nostro voto non è scontato, ci sono alternative più o meno buone, insomma dovranno riconquistare la nostra fiducia.
Buon lavoro a tutta la redazione,
Angela Olivari
2VINAI/ 2
L’unico che conosce

i problemi della gente
Caro Direttore, la corsa alle comunali di maggio è entrata nel vivo: accanto ai due Professori Doria e Musso, caldeggiati rispettivamente da Vendola - Don Gallo e da Casini, alla De Martini portata da Storace, ecco Pierlugi Vinai, sponsorizzato niente meno che dal Cardinale Bagnasco e dall’ex Ministro Scajola.
Mi ostino a pensare che nella logica del «Mi manda Picone» si vada poco lontano e allora mi chiedo e domando, con tutto il rispetto, anche a Lei: chi di tutti questi personaggi, a prescindere dai «padrini» eccellenti, sa – sulla propria pelle - cosa significa fare arrivare una famiglia a fine mese? Chi capisce qualcosa della macchina comunale genovese? Chi, da Sindaco, riuscirebbe a non essere sopraffatto dai poteri forti e anzi ad unire tutte (!) le forze politiche e sociali cittadine in un circolo virtuoso, per rimettere in sesto le finanze e soddisfare i bisogni locali? Al riguardo mi dicono che l’unico che «se ne capisce» è Vinai.
2SCELTE SBAGLIATE
L’alternativa a Doria

è solo la Lega
Pensavo che all'ultimo momento, dopo aver bluffato per un pò di tempo, i vertici avrebbero fatto uscire dal cilindro un pezzo grosso. Non che Vinai non lo sia, ma è un nome che riporta subito alla scuola di Scajola ora non ben vista, l'orientamento è quello cattolico social-democratico moderato che starebbe bene a tanti come la Chiesa ma non a gran parte del centro destra che ancora intende votare per il Pdl. Personalmente penso che l'unico sbocco ovvio, naturale per chi ha sempre votato prima Forza Italia poi Pdl sia rappresentato dalla Lega Nord, forse più estremista, ma più radicata sul territorio e soprattutto corrispondente alle idee ed esigenze della popolazione genovese che è esausta sia della giunta di sinistra sia di un centro destra inerte, passivo di fronte agli eventi, troppo silenzioso, nell'ombra, assente, non vicino alla gente paragonabile a quella caratteristica patinata e finta che emerge dal nuovo inno del Pdl. Tante belle parole con belle melodie ma poco applicabili alla realtà. Questo a mio avviso è il Pdl.
Mi appello ai genovesi anche moderati che non vorrebbero mai vedersi costruire sotto casa una moschea e che ripudiano i centri sociali, la mancanza di programmi, la sporcizia, l'incuria degli spazi verdi, la mala-sanità, i disservizi, la mancata valorizzazione del nostro bel territorio. Per combattere questa sinistra forte e avvinghiata a Genova come una calamita, è necessaria un'opposizione forte da sempre, che sappia lavorare sul territorio conoscendo palmo a palmo i problemi cittadini e la gente che abita un capoluogo come Genova lasciato al proprio destino e allo sbando totale. La gente chiede coerenza, praticità, concretezza, semplicità, presenza, protezione.
Francamente io non vedo una soluzione a tutto questo, che poi si ripresenterà nel futuro, con un'accozzaglia di partiti come si presenterebbe il Pdl di un Vinai.
Roberta Bartolini
2COME SI BATTE DORIA
Il Pdl può vincere

se capisce i genovesi
Ho conosciuto personalmente il prof. Marco Doria alcuni anni fa. Non dubito in merito alle sue competenze come docente di storia economica. Di recente ha tenuto anche lezioni di storia a Palazzo Ducale. Ma oltre alla storia locale e alle sue qualifiche, non si può trascurare due conseguenze chiave, legate alla sue vittoria alle primarie. La prima è l'innegabile terremoto politico a sinistra con uno schiaffo micidiale sia a Marta Vincenzi, sia a Roberta Pinotti, che erano considerate le candidate più forti. Lo schiaffo per il Pd è ancora più sonoro perché è una sconfessione netta della sua politica locale. Vedremo se il principale partito della sinistra si allineerà alle politiche di estrema sinistra del Sel o prevarrà, come reazione, una nuova corrente più giovane e ispirata ad una linea socialdemocratica, proprio in antagonismo al Sel, per creare finalmente una nuova sinistra moderna ed europea.
Riguardo il centrodestra la situazione offre nuovi problemi e opportunità. È ovvio che il prof. Doria, anche se è studioso di economia, non è un fautore del libero mercato berlusconiano. Non sappiamo se sarà un vero outsider o seguirà le linee guida tipiche della sinistra estrema, accentrando i poteri del Comune, massacrandoci di tasse con la scusa di erogare i servizi o tagliare al contrario le spese con piglio da manager. Quest'ultima cosa mi sembra improbabile e comunque aspettiamo che l'interessato ne parli. Certo che se penso a cosa ha combinato Vendola in Puglia c'è da tremare. Il Pdl potrebbe fare una grande campagna elettorale di grande comunicativa e con programmi semplici e comprensibili a tutti. Il primo punto è l'ordine pubblico.

Come si comporterà il candidato della sinistra se diventerà sindaco? Terrà a freno zingari, immigrati irregolari e bande di latinos, oppure si abbandonerà all'idea demagogica dell'inclusione a tutti i costi, rendendo molte zone di Genova ancora più esplosive? Occhio però che a Genova, Sel o non Sel, il richiamo della foresta è ancora forte negli elettori di sinistra e non mi sorprenderei che, messe da parte le polemiche, tutti corressero a votarlo per il gusto di avere ancora una volta un esponente della loro area a Tursi. Il Pdl ne ha di cose su cui riflettere.
Edoardo Musicò

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