Lultima stagione dellInstabile fu vissuta proprio alla Foce, in via Cecchi, a poca distanza dal luogo dove si ritrovavano i cantautori che nobilitarono la canzone italiana, da Lauzi a Tenco, a Bindi e Mannerini. Era un quartiere assai vivibile, molto elegante, dove il locale aperto da Delucchi offrì le ultime pagine di un bellissimo romanzo. Oggi la Foce cambia rapidamente volto. Ma la metamorfosi sta soppiantando le vecchie attività commerciali con nuovi «esercizi» che non fanno stare tranquilli i residenti. In effetti, il quartiere sembra trasformarsi in una piccola Las Vegas con quattro sale slot machine, un centro scommesse e il Bingo. Il tutto contornato da almeno quattro centri di massaggi orientali, tra le vie Rimassa, Ruspoli e Finocchiaro Aprile, che promettono benessere e relax con tanto di tariffe ed elenco dei servizi, che spazia dal massaggio rilassante al classico shiatsu.
Come se non bastasse, sta per aprire la sala da gioco di 400 metri quadrati, all'angolo tra viale Brigata Bisagno e Corso Buenos Aires, al posto del Caffè Crippa. «Siamo preoccupati - spiega un geometra all'uscita del studio, a due passi da Corte Lambruschini - perché il gioco d'azzardo è pericoloso. Molti si rovinano, buttando via intere fortune e intorno ai casinò c'è sempre qualcuno che arriva al suicidio. Senza contare che questi spazi potevano essere occupati da uffici ed esercizi commerciali ben più utili alla Foce». Il Comune monitora la situazione, ma si giustifica sostenendo che solo con il nuovo piano urbanistico si stringeranno i freni, soprattutto per i mini-casinò che potranno aprire in locali di almeno cento metri quadrati e con un numero minimo di parcheggi. Le licenze sono inoltre regolate da leggi dello Stato e non direttamente da Tursi, mentre l'apertura delle videolottery - versione più avanzata delle slot machine N.d.R. - compete alle Questure, che concedono l'autorizzazione a persone mai condannate per gioco d'azzardo illegale e che allestiscono sale a norma, dotate di videosorveglianza.
Ma il problema è che, negli ultimi anni, sono state già aperte 46 tra videolottery, sale scommesse e slot-house in tutta la città. «La verità - spiega Carlo, residente in via Volturno - è che intorno a questi ambienti può arrivare gente poco raccomandabile e questi locali attirano anche tanti giovani sprovveduti, che pensano solo di divertirsi, e poi si ritrovano in una trappola di debiti. Siamo già esasperati da zingari, accattoni e vu cumprà sempre più insistenti, e ci mettiamo in casa anche il gioco d'azzardo?».
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