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Corea del Sud, Parlamento destituisce il presidente Yoon
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Franco Bonanini (Partito democratico)

(...) Chiedere, tanto per ricordare un precedente, a Rosario Monteleone che nel 2008 con l'Udc aveva già festeggiato il suo ingresso nei palazzi romani (essendo il numero due nella lista alla Camera ed avendo il suo partito centrato un posto), salvo poi essere scalzato da Pierferdinando Casini capolista per hobby ma manco tanto, visto che - anche se di ligure non ha nulla - optò proprio per l'elezione nella nostra circoscrizione.
Questa volta potrebbe ballare la poltrona di Augusto Minzolini del Popolo della Libertà. L'ex direttore del Tg1 è il primo al Senato dietro Silvio Berlusconi e bisognerà vedere in quale regione il Cavaliere deciderà di entrare. Non solo, ma si potrebbe ancora registrare un clamoroso colpo di scena che regalerebbe un senatore in più alla Liguria in quota Pdl: infatti, se Minzolini optasse per il reintegro al Tg1 come inviato da New York e Berlusconi scegliesse altra regione toccherà a Roberto Cassinelli tornare a Roma. Chi, invece, non vedrà più il Parlamento è Eugenio Minasso ex deputato e numero tre nella lista ligure Pdl: il magro bottino di preferenze raccolto dal partito da queste parti non permette al vicecoordinatore ligure di fare il bis. Ma nel centrodestra è andata male anche alla Lega Nord che passa da due deputati e un senatore a zero, così da lasciare senza posto anche la capolista alla Camera Sonia Viale che alla vigilia era data per sicura uscente. Un po' lo stesso destino di Giovanni Paladini e del neonato Centro Democratico che forse ci si aspettava facesse qualcosa di più e con i resti potesse ottenere un seggio alla Camera che, invece, non arriva. Chi sta attendendo lumi sulle scelte del leader nazionale è anche Stefano Quaranta, segretario regionale di Sinistra Ecologia e Libertà: anche lui nella lista per Montecitorio è subito dietro Nichi Vendola e resta quindi in stand-by.
Poi si apre un'altra partita che riguarda l'europarlamento. Perché in un colpo solo, anche se ormai per poco più di un anno, la Liguria «recupera» due eurodeputati. Si tratta di Franco Bonanini e Susy De Martini. Bonanini, ex presidente del parco delle Cinque Terre, nel 2009 venne candidato dal Pd nella circoscrizione Nord Ovest. Fu proclamato eletto e visse da parlamentare europeo per un giorno, salvo poi essere costretto ad abbandonare il posto dopo un riconteggio che favorì il piemontese Giacomo Susta. Susta, tuttavia, ha lasciato il partito Democratico per candidarsi al Senato con la lista Monti e centrando il risultato: si dimetterà da Bruxelles in favore di Bonanini. Il «Faraone», tuttavia, rimase coinvolto nello scandalo «Mani unte» ed è sotto processo alla Spezia ma ha fatto sapere che non si avvarrà dell'immunità parlamentare né del legittimo impedimento.
Deve dire grazie ai transfughi del Pdl passati con Scelta Civica Susy De Martini, candidata ligure del Popolo della Libertà nel 2009 che finì come prima dei non eletti. Gabriele Albertini e Mario Mauro, entrambi candidati in Lombardia al Senato, lasceranno il seggio europeo per quello romano ed uno dei posti finirà alla professoressa che nella sua ultima esperienza politica è stata candidata sindaco a Genova per La Destra.


Partita a scacchi interna al Pd, invece, per chi sostituirà in consiglio regionale il neodeputato Lorenzo Basso: in teoria dovrebbe essere il vicesindaco di Genova Stefano Bernini, ma vista la delicata situazione che si vive a palazzo Tursi ed il ruolo chiave affidato all'esponente democratico in giunta, potrebbe rinunciare in favore di Nino Oliveri.

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