I comunisti scordano il Cav e se la prendono coi «tecnici»

I comunisti scordano il Cav e se la prendono coi «tecnici»

Baffi alla Saddam Hussein, camicia aperta con tanto di petto villoso, look «kompagno» casual, collezione primavera-estate, con alle spalle l'immancabile bandierone rosso con falce e martello: l'identikit corrisponde a quello di Roberto Delogu, candidato sindaco di Comunisti-Sinistra Popolare, che venerdì, nella sede di Via Donghi, è stato incensato da Marco Rizzo, fondatore del partito, proprio in vista della corsa a Palazzo Tursi. Inoltre è stata anche presentata la lista dei candidati al consiglio comunale. Ma la vera notizia è che Berlusconi e il centro destra più in generale, sono passati di moda: non è più il Cav a comparire nei peggiori incubi dei comunisti. Già, perché i bersagli preferiti dai compagni, adesso, sono il governo tecnico con tutte le sue «manovre inique e antiproletarie» e i servili piddini che «hanno dimenticato i valori della sinistra». Non le ha mandate certo a dire Delogu che, sin dalle prime battute, non risparmia critiche alla Vincenzi e alla sua amministrazione: «Questa giunta lascia un'eredità pesante - ha commentato il candidato sindaco - non approvare il bilancio è stato un grave errore. E che dire delle evidenti sconfitte mascherate da successi, come la mancata costruzione della moschea? Affermare che “sarebbe utile un percorso partecipativo” vuol dire prendere in giro la gente, la comunità islamica e disattendere un impegno preso. Stesso discorso si potrebbe fare sulla diatriba Imu, tassa, comunque, iniqua varata dal governo dei banchieri. La verità, tornando a Genova, è che ci sono state forze interne alla maggioranza (Idv, ndr) che hanno bloccato fortemente il programma. Il Pd, comunque, ha dimostrato sia a livello locale che nazionale di avere poco midollo. È davvero gravissimo che supportino l'esecutivo Monti».
L'ex rifondarolo ha messo nel mirino anche il professore rosso. Eh sì, ai compagni di Sinistra Popolare, Doria rimane proprio sullo stomaco. «Questo è uno che si finanzia con cene da 250 euro - ha continuato Delogu - ma vi rendete conto? Prende per i fondelli i lavoratori o ancora peggio le persone che un'occupazione proprio non ce l'hanno. Ha detto che vuole l'acqua pubblica. Bene, ma peccato che le manovre che vorrebbe attuare non risolvano niente. Doria non dice cose di sinistra. Solo noi rappresentiamo i veri interessi del proletariato». E se si arrivasse al ballottaggio? «Non daremo indicazioni, ma stia attento perché diremo anche di non votare il meno peggio. Guardi (mi fa vedere il braccialetto del Genoa, ndr)». Insomma Delogu di Doria, sia a livello calcistico che politico, non ne vuole sapere. Poi è stato il turno di Marco Rizzo, figura storica per i «kompagni» italiani. Da lui almeno una battuta contro il Cav te la aspetti. Invece niente. Berlusconi non è più il «cattivo» numero uno. «Il governo attuale è il peggiore di sempre - ha esordito Rizzo - basta vedere la riforma delle pensioni o quella del lavoro. Ma la cosa ancora più grave è che in Parlamento ci siano forze che si dicono di sinistra, ma che in realtà appoggiano manovre contro i lavoratori. Noi non facciamo compromessi né a livello locale né nazionale. Puntiamo tutto sui lavoratori, per questo penso che Delogu sia la persona giusta, perché viene dal popolo».
Sul finire della conferenza sono stati presentati alcuni candidati al consiglio comunale: Pichetto Daniele, autista Amt, Abu El Hija Talal, palestinese laureato in giurisprudenza e poi tanti operai e alcuni giovani.

In conclusione chi si aspettava uno sproloquio anti Cav o anti destra è tornato a casa con l'amaro in bocca. Ma vuoi vedere che i «kompagni» rimpiangono Berlusconi? A quel tempo marciavano tutti uniti, invece adesso si beccano a vicenda.

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