I lettori vogliono riportare a casa i marò

I lettori vogliono riportare a casa i marò

Prosegue con successo la raccolta firme promossa dalla redazione di Genova del Giornale in favore di Massimiliano Latorre e Salvatore Girolamo i due militari italiani reclusi in un carcere indiano per aver fatto con onore il loro dovere. Dopo il successo del banchetto del Pdl in via XX Settembre che in un pomeriggio aveva raccolto 500 firme, in redazione prosegue la processione di lettori che pretendono un intervento da parte del presidente del Consiglio Mario Monti per ottenere l’immediata liberazione dei due marò.
Ieri si è mossa anche la Vice presidente del Consiglio comunale della Spezia Maria Grazia Frijia (Pdl) con una lettera al Sindaco Massimo Federici per chiedere di esibire sulla facciata del Palazzo Comunale uno striscione tricolore con la scritta: «Salviamo i nostri marò». L'esponente del Pdl spiega: «Con questa iniziativa si intende manifestare la solidarietà e la vicinanza dei cittadini spezzini al di là delle appartenenze politiche, ai nostri soldati del valoroso reggimento San Marco, ingiustamente detenuti in India». «In altre città - prosegue Frijia - questo è stato fatto, anche a Roma in Piazza del Campidoglio il sindaco Alemanno ha esposto un manifesto a favore della liberazione dei due soldati italiani ed altrettanto hanno fatto i sindaci di tante altre città. Vogliamo sperare che questo atto di solidarietà venga accolto del Sindaco Federici».
Sul caso è intervenuto ieri anche il deputato di Italia dei Valori e coordinatore regionale del partito in Liguria, Giovanni Paladini che in una nota ha affermato il proprio rammarico per la situazione che si è definita: «L’Italia non è uno Stato fantoccio, né il nostro Paese è vassallo di nessuno. La vicenda dei Marò arrestati in India è una gravissima violazione del diritto internazionale che non può essere in alcun modo tollerata - ammonisce -. Sulla vita dei nostri due militari in India si sta facendo una campagna elettorale indegna. Il governo e il parlamento hanno il dovere di impegnarsi per la loro liberazione, dando risposte diplomatiche fortissime».
Intanto, ricordiamo ai lettori che la nostra redazione in Viale Brigata Bisagno, 2 a Genova è aperta per le adesioni all’iniziativa, ogni giorno dalle 15 alle 18.30.

Da oggi, compatibilmente con lo spazio che abbiamo a disposizione, cominciamo a pubblicare i nomi di chi sta sostenendo questa campagna: Marco Marchionni, Francesca Gnocchi, Enrico Giunta, Renata Dalzini, Valter Borreani, Giannina Moretti, Enea Petretto, Guido Falletti, Daniela Barabino, Franca Zarla, Giancarlo Facchetti, Luigi Merello, Salvatore Biovaletti, Carla Amico di Meane.

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