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I «tagli» in Regione: nuovo assessore

(...) Nicolò Scialfa dimessosi dopo la bufera giudiziaria che si è aperta sull'ex gruppo di Italia dei Valori e sulle spese pazze sostenute con i soldi del consiglio regionale. Burlando redistribuisce le deleghe dicendo di aver risolto già tempo fa la questione politica con Italia dei Valori e che sia necessario che il consiglio regionale faccia chiarezza prima ancora che la facciano i giudici: «Non posso condividere la posizione di chi dice che bisogna attendere che la magistratura abbia concluso l'indagine - ha detto il governatore -. Ci siamo visti con il presidente del Consiglio Monteleone per valutare le soluzioni perché l'opinione pubblica si aspetta che ci sia chiarezza della politica».
Burlando ha scelto di andare avanti senza nemmeno ritornare sulla possibilità di eventuali dimissioni come, per esempio, aveva fatto il governatore del Lazio Renata Polverini travolta dallo scandalo Fiorito. E non solo ha scelto di andare avanti ma anche di nominare un nuovo assessore, quasi uno schiaffo rispetto a quanto votato solo martedì scorso dal consiglio regionale che per la prossima legislatura ha stabilito che il numero degli assessori in giunta si fermi a sei. Ieri il presidente della Regione avrebbe potuto redistribuire internamente le deleghe di Scialfa tra i componenti della squadra, invece ha nominato un nuovo assessore. Una decisione subito contestata dall'opposizione, prima tra tutti Raffaella Della Bianca dei Riformisti Italiani: «Questa scelta appare davvero incomprensibile a fronte della necessità di ridurre le spese da parte dell'ente - ha detto Della Bianca -. Inoltre ribadisco il concetto di trasparenza per dissipare ogni dubbio nell'elettorato, e quindi restiamo in attesa che anche la presidenza del Consiglio e la presidenza della Giunta rendano pubblici i loro bilanci».
Il capogruppo regionale del Pdl Marco Melgrati non è stato meno morbido e ha commentato il rimpasto in Giunta affermando come «è evidente quanto il Pd non badi nemmeno più alle forme ma abbia deciso di uscire allo scoperto e monopolizzare anche formalmente la gestione del potere in Liguria».

«Con la decisione di affidare a Montaldo la vice presidenza cadono anche gli ultimi veli sulla reale situazione in Liguria dove il Pd fa il bello e soprattutto il cattivo tempo - ha detto ancora Melgrati -. C'è l'amarezza per aver perso un occasione per cambiare veramente qualcosa in una gestione ad oggi fallimentare».

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