I volontari liguri costretti a lasciare l'Emilia

Smonta le tende e se ne va via. La Regione Liguria lascia i luoghi terremotati dell'Emilia a circa due mesi dai giorni del sisma e si fa sostituire dalla protezione civile del Trentino Alto Adige. Una decisione presa dalla Regione che ritira i volontari sul campo di San Felice sul Panaro che, invece, sarebbero rimasti ancora e volentieri per dare il proprio contributo alla popolazione in difficoltà. La denuncia arriva proprio dai volontari e viene ripresa dal consigliere regionale del Popolo della Libertà Roberto Bagnasco che si è mosso istituzionalmente per comprendere su quali basi la Liguria ha scelto di tornare già a casa. «Ho presentato una interrogazione urgente alla giunta e per quello che mi risulta le squadre di volontari liguri avevano dato disponibilità a continuare il lavoro, fino ad oggi svolto in maniera eccellente e che ho avuto modo di constatare personalmente insieme ad altri colleghi, fino a quando ce ne fosse stata la necessità», spiega Bagnasco.
Il consigliere del Pdl dubita della decisione che, tra l'altro, sembra quasi sminuire il lavoro degli operatori impegnati in terra emiliana: «Chiedo spiegazioni precise e puntuali anche in merito alla organizzazione del dipartimento dell'ente regionale - prosegue -, vorrei sapere quanto personale ha in carico l'amministrazione regionale nei suoi uffici e capire come sono ripartite le singole mansioni dei dipendenti regionali inquadrati in questo settore».


Intanto, continua l'iniziativa della redazione di Genova del Giornale per raccogliere fondi in favore della ripresa della piccola impresa colpita dal terremoto, ma vera anima dell'economia della regione. Ieri sono stati raccolti altre bonifici per i quali ringraziamo Gianluigi Diotti, Angela Polli, Antonio Cabula, Luigi Raineri. Per chi volesse ancora fornire il proprio contributo a fianco le coordinate bancarie.

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