L'universo femminile di Augusto Casarino

«Con questo libro descrivo il mio viaggio dedicato a Lei: lei la pittura, lei la poesia, lei la creatività. Lei la Natura». È un mondo al femminile quello di Augusto Casarino. Universo nel quale l'artista, pittore e poeta, si muove «cannibalizzando i soggetti» che ritrae, svelandone i misteri e dischiudendone di nuovi. Oggi il suo percorso prende forma nel libro «Il mio viaggio tra colori e parole» che è sì un punto di approdo ma, soprattutto, di inizio. Della sua «quarta vita» per la precisione. «La prima è stata politica» racconta l'artista - e presidente del Circolo Giorgio Almirante - alla presentazione del suo libro il 13 dicembre in Regione Liguria, dove non mancavano i colleghi e gli amici di sempre, tra cui Gianni Plinio e Giorgio Bornacin. «È stato proprio il senatore, in un certo senso, a spingermi a scrivere questo libro dicendomi di apprezzare più le mie poesie» confessa l'artista genovese, classe 1952, che ha esordito come vignettista satirico sulle pagine dell'«Oca Giuliva», inserto del mensile del Fronte della Gioventù «Dissenso». Ma in quegli anni «la politica e l'irruenza giovanile avevano il sopravvento». Dopo ci sarebbe stata la seconda vita, di padre di famiglia, e quindi la terza, raccolta in questo libro: «è quella in cui ho abbattuto gli steccati, dedicandomi all'arte e cercando di non essere condizionato, benché consapevole, delle mie vite precedenti». Su queste scherza Sergio Mendelevich - «la Regione partorisce non solo burocrati e senatori ma anche artisti» - mentre sul ruolo della donna «quale elemento di accompagnamento e di viatico, quasi catartico, con cui da sempre Casarino si confronta attraversando varie forme espressive» si soffermano Daniele Biello e Mauro Boccaccio. È lui a suggerire un'ipotetica colonna sonora per i dipinti - «Donne di Zucchero» ovviamente - e a porre l'accento su «La Liguria va in scena», la serie di opere con cui si apre il libro. Alassio, Vernazza, le perle della regione diventano «un palcoscenico, uno scenario quasi onirico dominato dalla presenza femminile». A ritratti, nature morte e paesaggi crepuscolari - ora ordinati nel volume grazie agli scatti della scrittrice e regista Marie Reine Toe, presente all'evento - fanno poi contrappunto i disegni e la parola poetica.

«L'artista è come un bambino in un negozio di giocattoli: vorrebbe possederli tutti ma non potendo si limita a farli suoi disegnandoli una volta tornato a casa» racconta Casarino che così, tra realtà e immaginazione, si appresta a vivere la sua quarta vita. Quella che ci lascia presagire dal racconto in chiusura del suo libro.

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