«Non contate su di noi» per ritrovare il vero Gaber

«Non contate su di noi» per ritrovare il vero Gaber

«Forse sarebbe anche stato meglio, ma non avremmo fatto il mestiere che facciamo se un giorno della nostra vita non avessimo incontrato Giorgio Gaber». Lo dicevano qualche anno fa Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, intervistati a proposito del grande artista milanese. Oggi che sono cresciuti abbastanza da prendersi delle colpe anche loro, Luca e Paolo hanno deciso di dedicare Giorgio Gaber un intero spettacolo. E dopo il debutto di ieri sera anche stasera saranno in scena al Teatro Politeama di Genova con lo spettacolo «Non contate su di noi», un'incursione nel teatro-canzone di Gaber-Luporini, di cui Luca e Paolo ripropongono alcuni pezzi pescati qua e là secondo un criterio che non è né celebrativo né cronologico, ma esistenziale.
Monologhi, canzoni e dialoghi estrapolati dagli spettacoli originali e poi rimontati come tessere di un mosaico: il disegno che viene fuori è quello di una faccia. La faccia di Gaber, ma anche la faccia di Luca e Paolo... la faccia di ogni uomo che - quando prende sul serio l'avventura della vita - incontra, scopre, giudica, si commuove, si arrabbia, si innamora, si disamora, e poi continua a cercare. Proprio come ha fatto Gaber.Ma questo spettacolo è anche un «tradimento»: tra i pezzi noti e meno noti del teatro-canzone di Gaber e Luporini, che Luca e Paolo rivisitano con affettuoso rispetto seppure alla loro maniera, sono nascoste anche delle trappole. Monologhi e canzoni che non sono di Gaber e Luporini. Testi originali scritti apposta per questo spettacolo, cercando di imitare - o più biecamente, di copiare - lo stile dei maestri. Al pubblico l'onore e l'onere di trovare le differenze. Ancora Gaber anche al teatro Duse dove no già iniziate le prenotazioni e le vendite dei biglietti per «Gaber se fosse Gaber di Gaber», che sarà in scena al Teatro Duse solo per due giorni: martedì 26 e mercoledì 27 marzo.


Prodotto dalla Fondazione Gaber, lo spettacolo è interpretato da Andrea Scanzi, giornalista del «Fatto Quotidiano» scrittore, che sintetizza lo spettacolo: «La formula è quella dell'incontro-spettacolo nell'alternanza di miei ricordi legati a Giorgio Gaber con immagini e filmati anche inediti. Cerco di raccontare in 90 minuti quello che è stato Gaber, focalizzando l'attenzione sulla sua figura scenica, sulla sua dimensione pubblica e privata...per mettere in discussione tutto, provocare il dibattito».

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