«Unindagine imponente, partita nel 2007, che ha coinvolto persone di rilievo del mondo portuale nellambito dellinchiesta per lassegnazione del terminal multipurpose, e ha previsto, nel processo con rito abbreviato, una cinquantina di udienze tra il primo e il secondo grado. Tutto questo, non ha portato ad alcun effetto penale, visto che abbiamo tre non luogo a procedere per intervenuta prescrizione e dieci assoluzioni»: fanno riflettere, eccome, su tempi e modi della giustizia, le dichiarazioni dellavvocato Cesare Corti Galeazzi, difensore di Giovanni Novi, lex presidente dellAutorità portuale genovese assolto nel processo dappello «per intervenuta prescrizione» per i reati di falso e turbativa dasta (nel 2004 era stato condannato a due mesi), e «perché il fatto non costituisce reato» (come in primo grado) per altri dieci capi dimputazione. I giudici della Corte dAppello hanno dichiarato il non doversi procedere per intervenuta prescrizione anche per lex segretario generale dellAuthority, Alessandro Carena, relativamente al reato di falso, ma per lo stesso reato lo hanno condannato a risarcire lAutorità portuale. Assolto invece per i reati di turbativa dasta e concussione.
Gli altri imputati: per il consulente Sergio Maria Carbone è stato dichiarato il non doversi procedere per intervenuta prescrizione per il reato di turbativa dasta; assolto, invece, dal reato di concussione (come in primo grado) perché il fatto non costituisce reato. Sia Novi, sia Carbone, però, sono stati condannati al risarcimento dei danni in favore dellAutorità portuale e della società Messina (lammontare è di circa 9500 euro). Per quanto riguarda lex segretario generale dellAuthority Alessandro Carena, questi è stato assolto dal reato di turbativa dasta perché il fatto non costituisce reato, e dallaccusa di concussione perché il fatto non sussiste. È stata dichiarata la prescrizione per il reato di falso e condannato a risarcire, per questo reato, lAutorità portuale. Per larmatore Aldo Grimaldi è stato dichiarato il non doversi procedere per estinzione di reato per la turbativa dasta del 2004.
Confermata lassoluzione per gli altri quattro imputati: lavvocato generale dello Stato Giovanni Novaresi, il dirigente di palazzo San Giorgio Filippo Schiaffino, il viceconsole della Culmv, Paolo Marchelli e limprenditore Aldo Spinelli. La Procura aveva chiesto per Novi cinque anni e dieci mesi. I giudici, che sono rimasti in Camera di consiglio oltre cinque ore, posticipando la sentenza di ora in ora, hanno poi fissato il termine di 180 giorni (il doppio di quelli consentiti dal codice!) per il deposito delle motivazioni.
«Non sono per nulla soddisfatto, soprattutto per quanto riguarda la parte civile» è stato il commento a caldo dellex presidente Novi, subito dopo la lettura del dispositivo della sentenza. Lex presidente dellAutorità di Palazzo San Giorgio ha aggiunto: «Non volevo la prescrizione, volevo essere processato e ottenere lassoluzione piena da tutte le accuse. In ogni caso dal processo risulta la mia innocenza. Due di questi capi daccusa riguardano fatti assolutamente irrilevanti, il terzo è lunico per cui in primo grado ero stato condannato, a due mesi». In primo grado il giudice Maurizio De Matteis aveva cancellato a Novi dodici capi dimputazione su tredici. Diverso il commento del procuratore generale Enrico Zucca, titolare dellinchiesta in primo grado e che ha condotto laccusa anche in appello: «Limpianto accusatorio è stato confermato» ha detto, mentre i legali di Novi, lavvocato Cesare Manzitti e il già citato Cesare Conti Galeazzi, hanno annunciato che impugneranno la sentenza.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.