Quanti personaggi celebri sono partiti dal diploma di geometra: lo stanno scoprendo gli «Sherlock Holmes» del Collegio, capeggiati dal presidente Luciano Piccinelli.
Si era scoperto, tempo addietro, Domenico Arnuzzo («Che bel diploma - aveva detto -, mi ha insegnato tante cose...»), poi è stata la volta del sovraintendente al Carlo Felice, Giovanni Pacor, (diplomatosi geometra a Trieste). Ultimo, ecco alla ribalta niente meno che un «calciatore, nazionale», un azzurro. Nientemeno che Gianluca Vialli: il presidente Piccinelli (come vedete nella foto) lo ha «scovato» allo Sheraton di Sestri, in occasione della partita di solidarietà giocata a Genova a favore dell'associazione fondata da Vialli e Mauro che si occupa di malati SLA.
Una bella targa, un abbraccio affettuoso, un sorriso che ha sorpreso lo stesso Vialli, che ha comunque confermato di essersi diplomato geometra a Cremona, sua terra natale.
È così Gianluca?
«È così, anche se il diploma l'ho ottenuto a ventotto anni, non proprio in età, ma comunque lo volevo perché mio padre desiderava assolutamente che lavorassi come geometra nella sua azienda».
Un geometra azzurro invece...
«Proprio così, infatti mio padre si arrabbiò moltissimo quando gli dissi che avrei scelto la strada del pallone».
Poi, però sarà stato esaminato...
«Non gliel'ho mai chiesto...».
Ti fa piacere di essere stato... scoperto geometra?
«Molto... i geometri genovesi sono stati molto simpatici, divertenti, alla prossima mia venuta in città, andrò a visitare la loro sede e magari spiegherò loro... certe triangolazioni».
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