Economia ligure sotto la media nazionale. I dati appena forniti dalla Confartigianato fotografano una situazione di gravissima crisi, tanto da parlare di crollo sotto la media italiana del valore aggiunto della Liguria. «I neoparlamentari della nostra regione - fa appello Giancarlo Grasso, Confartigianato Liguria - portino a Roma il grido d'allarme delle imprese del nostro territorio». Il 2012 rappresenta un vero disastro. Anche i dati sul valore aggiunto regionale (stime Prometeia) elaborati dall'Osservatorio regionale dell'artigianato confermano il guado in cui la nostra regione si trova impantanata forse più di altre. Rispetto alla situazione italiana, la Liguria ha sofferto in modo analogo nella prima fase della crisi, tuttavia la ripresa del biennio 2010-2011 è stata meno intensa. Il risultato economico finale è, dal 2008 al 2012, peggiore rispetto alla media italiana con un crollo del valore aggiunto del 6,6% rispetto al -4,8% della media italiana. Performance peggiori di quelle liguri si registrano solo in Molise (-9,5%), Basilicata (-7,5%), Calabria e Campania (-7,3%). «In questo contesto economico commenta ancora Grasso è impossibile essere ottimisti. Tutti i comparti sono in caduta libera e se in altre regioni si assiste a qualche cenno di debole ripresa, in Liguria la luce fuori dal tunnel resta ancora lontana da raggiungere». In termini nominali il valore aggiunto della Liguria è pari a 38.
827 milioni di euro (anno 2012); oltre la metà è prodotto dalla provincia di Genova (56%); segue Savona con il 18% mentre Imperia e La Spezia sostanzialmente si equivalgono col 13%. I comparti economici che hanno sofferto di più la crisi sono stati l'industria e l'agricoltura. Il valore aggiunto dell'industria ligure è sceso del 18% dal 2008 al 2012 mentre l'agricoltura è crollata dell'11,5%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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