Rubavano opere d’arte da chiese terremotate

Rubavano opere d’arte da chiese terremotate

Hanno depredato di opere d’arte e arredi tante chiese in Emilia, Veneto e in Liguria, ma si sono traditi andando a messa nella chiesetta di Castiglione Chiavarese per meglio prendere le misure di due splendide pale d’altare del Seicento. Le pie donne hanno subito notato quei «fedeli» sconosciuti, e quando le due pale sono sparite hanno parlato col maresciallo. Così è iniziata l’indagine dei carabinieri di Casarza Ligure e del Nucleo tutela patrimonio artistico che ha portato agli arresti della «banda dei sessantenni», quattro emiliani che per un ventennio hanno depredato luoghi sacri, tra cui alcune chiese poi distrutte dal terremoto in Emilia.
È stato il sacrestano della chiesa di Castiglione Chiavarese, infine, a dare la prima chiave di lettura ai carabinieri, raccontando che uno dei «fedeli», parlando della pala dell’altare maggiore, aveva chiesto informazioni sulla rete di sicurezza, scoprendo che c’era un allarme elettronico. Nottetempo, gli stessi «fedeli» sono tornati nella chiesa e dopo aver rubato nella stanza del sacrestano, portando via armi antiche e telecomando dell’allarme, si sono appropriati delle due pale, una dei Seicento attribuita a Giuseppe Passano e una del Settecento oltre a tre dipinti di splendida fattura.
I carabinieri, attraverso l’analisi delle celle, sono arrivati ai due uomini che, per portarsi via le pale, le hanno caricate sul tetto della macchina, poi hanno utilizzato una «staffetta» sull’Aurelia e, infine, preso l’autostrada A15. A quel punto, anche il telepass ha contribuito a inchiodare la banda. Il capo, Piersandro Nicoli, 64 anni, ex direttore di banca residente a Reggio Emilia, ha detto ai carabinieri di essere un esteta: nella sua casa-museo di Reggio Emilia c’erano oltre quaranta tele, pale d’altare, uno splendido reliquiario policromo del 1700 sottratto in una chiesa parmense di Corniglio, alcune croci lignee del Seicento e Ottocento e tre preziosi dipinti del Novelli portati via da una chiesa a Lendinara, in provincia di Rovigo. Altre opere d’arte sono state trovate in alcuni box in uso alla convivente di Nicoli, Maria Rosaria Selvaggi, 44 anni di Reggio Emilia. In carcere sono finiti anche Gaetano Benevelli, antiquario emiliano di 63 anni e Sereno Vezzani, 64 anni, titolare di un night a Sassuolo, nel Modenese.

La gip di Chiavari, che ha coordinato le indagini, ha disposto gli arresti domiciliari per tre dei quattro responsabili. Una quinta persona, che secondo i carabinieri faceva parte della «Banda dei sessantenni» era stata arrestata a Bologna per detenzione di proiettili parabellum.

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