Samp, Rossi va forte Genoa inchiodato aspetta i doni Preziosi

diNel 29° anniversario della scomparsa dell'indimenticabile Fulvio Bernardini, Sampdoria-Milan 0-0. Sampdoria punti 21 (sul campo 22) e Genoa, sconfitto a Cagliari per 2-1, a quota 14. Al di là dei numeri che pure fanno aggio, la Sampdoria è finalmente una «squadra», il Genoa non ancora. Approdato a Genova con 9 partite di ritardo rispetto al collega più anziano, in tre partite il provvidenziale Delio Rossi ha raccolto gli stessi punti di Gigi Delneri (4) però convincendo nettamente di più sotto il profilo del gioco, dell'affidabilità del collettivo. Al di là del valore dei due tecnici (Gigi Delneri offre il meglio di sé cominciando il lavoro a luglio, Delio Rossi ha dimostrato di sapersi adattare perfettamente in corsa), entrambi di prima fascia, il merito in casa blucerchiata è in buona parte dei pacati Garrone che hanno trovato il buonsenso e l'umiltà di correggere la rotta, il demerito in casa rossoblu è principalmente del vulcanico Preziosi cui il terreno sembra perennemente scottare sotto i piedi.
In vista del mercato di riparazione, snobbato solo in apparenza, i Garrone hanno detto a Delio Rossi prima di Natale: «Mister, questo è l'organico che affidiamo al suo giudizio. Valuti lei le eccellenze, le pecche e i doppioni e ci dica nel più breve tempo possibile dove e come intervenire sul mercato». In prima e unica istanza lui ha chiesto che fosse sanata la sensibilissima sciocchezza del raka a Palombo, per potere rafforzare d'acchito la difesa giudiziosamente ripristinando davanti a Romero il «libero» nei panni dell'Angelo custode di Gastaldello e Costa, i due marcatori più affidabili a disposizione; dopodiché ha puntato sul trio di centrocampo più giovane, più vigoroso e maggiormente disposto al sacrificio (Obiang-Krsticic-Poli), ha rafforzato la fascia destra liquidando l'approssimativo Berardi in favore del pari età ma maggiormente dotato De Silvestri (che se non fosse riuscito a riscattarsi dall'abulia con Delio Rossi sarebbe direttamente finito all'inferno del calcio), ha cercato il jolly puntando sulla rapidità di Estigarribia e ha detto ai due-attaccanti-due a disposizione, Eder e Icardi, imitando l'inarrivabile Boskov degli inarrivabili Mancini e Vialli: «Voi punte libere, cercate di fare più male possibile agli avversari». Risultato? Contro Juve e Milan il responso del campo è stato eccezionale. Dopodiché, sapendo che il futuro - a cominciare dalle corride con Siena, Pescara e Torino - sarà sempre più duro, Delio Rossi ripassa la palla ai Garrone. Chiedendo cosa? Di sfoltire la «rosa» cedendo (a titolo definitivo o in prestito) i vari Castellini, Rossini, Poulsen, Renan, Soriano, Juan Antonio e assicurargli tre pedine fondamentali: un forte difensore centrale, un talentuoso esterno d'attacco e un'affidabile punta centrale in cambio del Pozzi a singhiozzo, a tutela del maxi interrogativo che riguarda la ripresa di Maxi Lopez (quando e come?).
Sul fronte rossoblu, a furia di provare e riprovare Gigi Del Neri è approdato al suo «4-4-2» che con il recupero di Marco Rossi e l'arrivo di Pisano (squalificato come Seymour per la prossima domenica) a destra e la rivalutazione di Moretti e Antonelli a sinistra ha migliorato le due fasce difensive. Ma guai se al centro della difesa, dopo l'arrivo di Manfredini (un passo avanti rispetto a Canini) si cedesse Granqvist, mentre c'è anzi l'obiettivo bisogno di un valido stopper di rincalzo (personalmente punterei su Sampirisi). Guai poi se a centrocampo (parola di Del Neri) «Matuzalem, anziché correre, continuasse a camminare». Mentre, considerate le altalenanti condizioni fisiche di Vargas, occorrono non una bensì due «ali che volino», a destra e a sinistra, a pro dei fondamentali Borriello e Immobile (con quest'ultimo attento ai richiami della Juventus), sperando che Floro Flores non ci metta molto a ritrovare la forma che a suo tempo avevamo avuto modo di apprezzare. Insomma, Preziosi smetta una buona volta di scommettere, ritrovi l'orgoglio sportivo che il Grifone merita e accontenti Del Neri al 100%.

Perché attenzione, a pro di entrambe le nostre rappresentanti ribadisco il concetto da prendere maledettamente sul serio: da quota 24 del Chievo a quota 11 del Siena (che senza i 6 punti di penalizzazione starebbe con il Grifo a 17) restano 10 le squadre che dovranno remare alla morte per evitare il naufragio.

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