Se due amici firmano un brutto spettacolo

Se due amici firmano un brutto spettacolo

Vedete, siamo stufi dei turiboli continuamente sventolati indifferentemente verso il politico di turno o verso lo spettacolo o il disco o il libro appena uscito e immediatamente «meraviglioso, straordinario, inaudito. Meglio di sempre».
Addirittura, mi è capitato di leggere recensioni in cui si diceva che «lo spettacolo riporta l’artista sui livelli straordinari che si erano persi nell’opera precedente, non alla sua altezza». Perfetto, se non fosse che lo stesso recensore scriveva - relativamente allo spettacolo precedente (quello che oggi «non è alla sua altezza») - che «riporta l’artista sui livelli straordinari...». Insomma, per l’appunto, il turibolo.
In questo quadro, da oggi iniziamo una nuova rubrica, dedicata alle stroncature. Alle recensioni grandguignolesche dalle quali sgorga il sangue, al piacere di dire «non mi piace». E lo faremo in vari settori - dall’ultimo discorso elettorale di Marco Doria, se l’ultimo discorso elettorale di Marco Doria non ci piacerà - fino all’ultima moda intellettuale che piace alla gente che piace.
Ovviamente, non saranno stroncature gratuite, sullo stile «non l’ho visto e non mi piace».

E, soprattutto, non saranno stroncature sullo stile «parlo bene dei miei amici e male dei miei nemici». Nossignore, troppo facile.
E, proprio per dimostrarlo, inauguro la rubrica dedicandola a uno spettacolo portato in scena (...)

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