Se Porto Venere finisce in balìa di teppisti

Se Porto Venere finisce in balìa di teppisti

Il flusso turistico in uno dei simboli della Liguria bloccato da alcuni giovinastri maleducati che fanno più danni della crisi? Sembra strano ma a sentire i commercianti di Porto Venere, e dopo aver passato qualche ora nel borgo, la situazione che appare è proprio questa. Non è una novità nello Spezzino, dove negli ultimi anni si sono viste persino bande rivali accoltellarsi in una spiaggia del lericino affollata di famiglie, ma sino ad ora la «perla della Liguria» aveva vissuto situazioni accettabili o almeno sopportabili.
Ora il problema maggiore che si vive a Porto Venere è una vera e propria invasione, quando gruppuscoli, spesso ben numerosi, eccedono nella maleducazione. I commercianti sono letteralmente imbufaliti per la gestione delle aree pubbliche e per il basso grado di vigilanza lungo le calate, i moli e le scogliere. Negli scorsi giorni, è stato persino impossibile passeggiare lungo la calata principale di Porto Venere perché un gruppo di ragazzi, utilizzando delle transenne, ha chiuso il percorso per poter giocare a pallone. Si tratta di ragazzi tra i quindici ed i vent’anni, spesso le pallonate arrivano sui tavolini dei bar, nei ristoranti o nei negozi della zona. Chi ha protestato ha ricevuto insulti e sberleffi. L’altro pomeriggio un gruppo di ragazzi, dopo aver bivaccato nell’area del porticciolo trasformandolo in una sorta di spiaggia, si è messo a fare il bagno nell’area di ormeggio, creando una situazione di pericolo ed impedendo l’ingresso in porto di un natante. Quando il personale del porto ha richiamato i ragazzi è stato fatto oggetto di insulti. Inevitabile l’intervento dei carabinieri che hanno, tra le proteste dei ragazzi, sgombrato l’area.
«Si è trattato di un fatto grave - spiegano i commercianti della zona che da settimane chiedono un intervento deciso del sindaco - nel porto poteva avvenire una tragedia. Da troppi anni sopportiamo i quintali di rifiuti abbandonati lungo la calata e le scogliere, per non dire nelle spiagge, mentre i cestini restano vuoti, ma ora la maleducazione è arrivata ad un livello inaccettabile. L’altro pomeriggio i clienti di un locale non sono riusciti a passare, altri lo hanno fatto attraversando una calata trasformata in campo da gioco. Nessuno fa nulla sino a quando la situazione non degenera. Qui viviamo di turismo, ma così lo facciamo scappare».
Importante anche un'altra testimonianza, questa volta di un gruppo di residenti: «Da quando il Comune ha permesso la chiusura di alcuni spazi vicino a dei residence - spiegano - chiudendo anche un accesso pubblico all’area di spiaggia, questi ragazzi che prima affollavano la spiaggia più grande della zona ora sono migrati nel centro storico». La preoccupazione dei residenti e dei commercianti è quella che a Porto Venere si diffonda sempre più una situazione di totale anarchia, un terreno fertile (un po’ come già accaduto in altre zone del litorale) per attirare oltre ai maleducati anche gruppi più pericolosi.

E sul timore che le «bande» che hanno creato scompiglio negli scorsi anni lungo le spiagge e i lungomari dell’altro lato del golfo spezzino si siano spostate a Porto Venere arriva anche da una serie di piccoli vandalismi avvenuti nelle scorse notti.

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