Il silenzio di Doria che colpisce a morte GenovaDopo l'aggressione anarchica ai leghisti

Ritengo doverosa, come cittadina democratica, una riflessione davanti all'ennesima violenza perpetrata dagli anarchici ed avvenuta domenica scorsa a scapito di militanti della Lega Nord, nel nostro capoluogo. È risaputo che il loro pensiero pseudo «politico» ha un unico denominatore: la violenza verso tutto e tutti, ma soprattutto ancor più verso chi non è «dalla loro». Ma quello che aggiunge più gravità a tali fatti è il silenzio del primo cittadino, un silenzio che fa più rumore di mille manifestazioni.

Un sindaco che tace davanti a simili azioni che violentano ogni volta la città, preoccupa! Moltissimo!
Questo silenzio che non ha il sapore né della democrazia né della nobiltà, appare oltremodo lontanissimo anche da quei valori di libertà illuminista che portarono Voltaire a recitare testualmente: «Non credo in quello che dici ma difenderò il tuo diritto di dirlo fino alla morte». Ogni volta che dietro ad un gesto anarchico insurrezionalista violento c'è il silenzio del primo cittadino è come colpire mortalmente Genova e la sua democrazia. Maria Ceroni

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