La «nevicata perfetta» che si è abbattuta ieri, fin dalle prime ore del mattino, in Liguria si è trasformata ben presto in bufera. Ma soprattutto su Trenitalia: per la soppressione di alcuni convogli regionali e il ridimensionamento generale del servizio, sulla base del «piano di emergenza» - tradotto: taglio drastico alle corse - messo a punto per tempo dalle Ferrovie. Non abbastanza per tempo, comunque, per alleviare i disagi dei pendolari che hanno subìto soste lunghe e impreviste in stazione e forti ritardi nell'arrivo ai luoghi di lavoro.
A una certa ora, la versione ufficiale diramata da Trenitalia parlava di treni che rispettavano una cadenza di 30 minuti (anziché 15) nel nodo ferroviario di Genova e di 60 minuti (anziché 30) sulle linee fra il capoluogo e Busalla, Savona e Sestri Levante. Intanto, però, sui tabelloni luminosi delle stazioni comparivano poco rassicuranti messaggi di «sospeso» o di «ritardo» che parevano una beffa a fronte delle rassicurazioni diffuse in via ufficiale, in netto contrasto, fra l'altro, con la totale cancellazione della linea Nervi-Voltri che interessa decisamente l'area metropolitana genovese.
E poco consolava i viaggiatori, anzi, assumeva l'amaro sapore di beffa, l'annuncio delle Ferrovie. Testuale: «Sono in azione le locomotive raschia-ghiaccio e squadre di operai nelle stazioni per la pulizia dei marciapiedi e la verifica degli impianti». A distanza, rincarava la dose (di ottimismo) l'amministrazione delegato delle Fs, Mauro Moretti, che parlava di «una gran quantità di treni», invitando a «seguire le informazioni che diamo. Abbiamo la circolazione quasi al 100 per cento, tranne in alcune zone dove ha molto nevicato, a cavallo tra Liguria e Piemonte, per il trasporto regionale, con riduzioni del 10-15 per cento». Proprio per verificare la situazione reale e la funzionalità della linea, nel primo pomeriggio l'assessore regionale ai Trasporti Enrico Vesco si è recato - in treno - alla stazione di Voltri. Constatando che «la circolazione dei treni era stata sostanzialmente garantita anche se risultavano incomprensibili i ritardi di alcuni convogli soprattutto di lunga percorrenza e l'assenza di pulizia sui marciapiedi». Ma a quell'ora, anche per l'attenuazione dei fenomeni atmosferici, i disagi e la conseguente incavolatura dei pendolari si potevano considerare se non superati, almeno fortemente ridimensionati.
Treni a parte, nel resto della Liguria il copione ha rispettato più o meno le previsioni: scuole chiuse in molte località (in particolare, nel Dianese, a Sanremo e Savona, oltre che a Genova), divieto di circolazione dei tir sulle autostrade e delle moto, precisi inviti (ampiamente rispettati) a non usare l'auto privata se non per effettiva necessità. In serata, l'emergenza poteva dirsi conclusa, con un lento, ma progressivo ripristino della normalità.
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