Unisce l'innovazione e la provocazione, dissacrante ma sottilmente propositivo, destrutturato, avanguardista. Tony Conrad, nota figura della scena underground americana già negli anno '60 e '70, firma la personale intitolata «Farsi la città», inaugurata ieri a Genova al museo d'arte contemporanea di Villa Croce. L'ambiguità del titolo nasce dall'approccio ambivalente dell'artista nei confronti delle strutture del potere e del loro perverso rapporto con i media. La valenza sessuale nasconde l'idea di un rapporto intimo per la città, carico di una rara utopia ma anche sperimentale e irriverente, che si sviluppa in ricerche di avanguardia nell'ambito della composizione musicale, del cinema sperimentale e della video arte. «Farsi la città» porta a Genova una parte ancora poco conosciuta della ricerca artistica di Conrad: film, video e lavori audio che esplorano il tema della comunità e della partecipazione, riflettendo sul ruolo degli apparati mediatici nella società contemporanea e «sparando» il visitatore in un viaggio nella New York degli anni '70. La mostra restituisce il ritmo vitale di una città che si era imposta come capitale della cultura occidentale attraverso lo sguardo in tralice di un artista che vuol starsene ai margini della scena. Tra le opere in mostra «Bryant Park Moratorium Rally» (1969), installazione audio a due canali che mette a confronto diverse modalità di percezione di una manifestazione politica contro la guerra in Vietnam che si svolse proprio sotto casa di Conrad. Sfruttando quella che lui stesso definisce la posizione ideale per un artista, Conrad ha collocato un microfono fuori dalla finestra del suo appartamento che affaccia su Bryant Park e un altro microfono di fronte alla televisione, sintonizzata su un canale che trasmetteva l'evento in diretta. Il risultato è dissonante e dimostra la dissonanza tra i resoconti dei mass media e la realtà, facendo riflettere sulla spettacolarizzazione del dissenso. «Waterworks» (1972-2012) e «Loose Connection» (1972-2011) sono film digitalizzati e presentati nel 2012. La prima è la celebrazione per il solstizio d'estate organizzata da Conrad e dalla moglie a Times Square e registra l'esistenza di una comunità estemporanea che sceglie di volere New York come spazio per l'espressione della propria spiritualità.
«Loose Connection» è, invece, la rilettura dell'idea di documentario. Conrad ha costruito uno speciale otturatore per la sua Super 8 capace di fornire immagini in grado di disorientare chi le guarda. L'evento filmato è banale: una spesa al supermercato che diventa psichedelica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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