In una rovente seduta di consiglio, lunedì sera il Municipio Levante è riuscito a scontentare tutti con la sola votazione di due ordini del giorno. A Villa Garibaldi, in una sala gremita dal pubblico e dai vari comitati in difesa del territorio, e davanti alla partecipazione dei tecnici di urbanistica del Comune, si è discusso su due progetti edilizi.
Il primo riguarda un fabbricato che dovrà sorgere in via Majorana (si tratta del terzo differente progetto dopo che il Tar bocciò i due precedenti), che riesce a scontentare tutti i cittadini. Il secondo, invece, riguarda la riconversione abitativa dell'ex fabbrica Til-Fischer di via Romana della Castagna; un progetto al quale nessun cittadino si è opposto.
A furor di logica sarebbe scontato un parere negativo sul primo progetto e positivo sul secondo, invece dopo tre ore di consiglio si è giunti all'esatto contrario. Approvato all'unanimità l'ordine del giorno sul plesso di via Majorana, anche se con una serie di condizioni quali la messa in sicurezza del rio Bagnara, il problema legato alla viabilità, e soprattutto la questione dell'altezza della costruzione che, nell'ultimo progetto, vedrebbe un plesso unico di otto piani (contro i cinque presentati nel primo progetto). L'esito di questa votazione ha fatto indispettire il pubblico che ha gridato «è una torta!», insinuando palesemente un accordo tra Comune e Municipio per far andare avanti l'iter del progetto a discapito del parere dei cittadini.
Differente lo scenario per la discussione sulla riconversione dell'ex Til-Fischer visto che cittadini e comitati non si sono opposti al progetto. Nonostante il placet dei cittadini, all'ordine del giorno è stato dato parere negativo a seguito di una lunga e farraginosa discussione. Compatta nel parere negativo la minoranza mentre nella maggioranza (tendenzialmente favorevole) si è dovuto registrare l'ormai solito mal di pancia dei consiglieri Viani e Moretti (dimessosi dal Pdl per passare al Gruppo Misto) che si sono dichiarati contrari.
L'assessore Alfieri, nei panni del protagonista del film «Il sarto di Panama», ha provato a mettere d'accordo tutti proponendo un voto favorevole con alcuni appunti piuttosto che negativo. La proposta ha però indispettito un cittadino che all'urlo di «Alfieri vuole difendere la minoranza!» ha ricevuto la risposte per le rime del presidente Carleo che l'ha fatto allontanare dalla sala consiliare.
Al momento del voto, infine, la maggioranza (eccetto il biasottiano Dalessio, il capogruppo Udc Toscanini e la «pidillina» Romagnoli che si sono astenuti) si è allineata alla contrarietà della minoranza per via della «pretesa dell'utilizzo degli oneri di urbanizzazione del progetto sul territorio».
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