Ci sono casi in cui basta il nome. Uno di questi è la collezione Gentleman di Paul Picot, che fin dal lancio rappresenta la sobrietà maschile nella sua forma più classica, rivolgendosi a clienti dai gusti raffinati e costantemente alla ricerca del pezzo unico. Passano gli anni e si susseguono i modelli, insomma, ma tutti gli orologi Gentleman rimangono fedeli alla mission originale, che è quella di rispecchiare il carattere degli uomini che li portano al polso. Non fa eccezione lultimo nato, presentato questanno al Salone di Basilea, forte di un movimento automatico nuovo di zecca. Si chiama Quanticolor, è interamente rifinito a mano, ha massa oscillante scheletrata e viti bleutè. Grazie al suo calendario panoramico con sistema brevettato, la data del giorno appare sempre in rosso, così da garantire una perfetta leggibilità. Impermeabile fino a 50 metri, sfoggia un quadrante argentè o nero, con contatori in tinta oppure in contrasto. Non solo Gentleman, comunque.
In casa Paul Picot, infatti, la capacità di arricchirsi costantemente di nuove soluzioni è una caratteristica comune. La condivide, per esempio, la collezione Atelier, che a 15 anni dalla presentazione della prima cassa si è rinnovata con alcuni accorgimenti tecnici ed estetici. Senza perdere, ovviamente, la caratteristica distintiva della decorazione a mano su tre livelli: quello laterale, in particolare, rende questi orologi inimitabili, visto che non è possibile eseguirla attraverso stampi ma richiede unattenta lavorazione al tornio.
E la prima modifica introdotta sul nuovo Atelier Classic Two Tone riguarda proprio la cassa, cresciuta fino a 42 millimetri di diametro.
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