Geometri, l’importanza della formazione

Geometri, l’importanza della formazione

È stato un invito interessante quello fatto dal Collegio dei Geometri genovesi all’ex presidente del Consiglio Nazionale, Piero Panunzi, oggi presidente della GeoWeb Spa e per venti anni impegnato nelle politiche sindacali della categoria.
Ha parlato durante l’assemblea annuale dei geometri genovesi, poi si è intrattenuto col cronista su alcuni temi importanti legati alla categoria dei geometri.
Presidente Panunzi, oggi la figura del geometra è cambiata rispetto ai suoi tempi?
«Certamente sì. Ricordo che io mi sono diplomato nel 1959, allora c’era una nitidezza di immagine. Il geometra studiava materie molto specifiche. Oggi ci sono tante riforme in corso, per cui non sappiamo dove andremo a finire».
Ma che futuro avrà il geometra?
«Guardi: il futuro del geometra è legato a tre momenti: la formazione, la scuola e la necessità di accorpare le figure dei geometri, dei periti. Abbiamo davanti anni importanti, bisogna difendere la nostra categoria».
Diceva della formazione...
«Esattamente: è un punto cruciale. Oggi bisogna formarsi, attraverso corsi specializzati. E bisogna che siamo noi a creare questi corsi e a migliorare la nostra preparazione».
L’occupazione, presidente: oggi è più difficile per un geometra trovare lavoro rispetto ai suoi tempi?
«Non direi. Oggi si sono aperte prospettive in molte nuove aree di attività, dall’energia, all’ecologia, al territorio. Insomma ci sono molte aperture, ma alla base ci sta una solida preparazione. Bisogna che oggi il geometra si impegni, attraverso una seria preparazione, professionale, per raggiungere obiettivi importanti».
E la scuola?
«La scuola avrà bisogno di mutamenti sostanziali, così come l’Università. La preparazione del geometra oggi, se fatta bene, è molto solida, completa. Bisognerà attentamente far emergere queste qualità del geometra rispetto all’ingegnere o all’architetto. Il geometra ha una sua collocazione, ha esperienze importanti, può dare un apporto professionale molto significativo».


Lei, presidente, è ottimista?
«Io sono ottimista: da cinquant’anni sono geometra, rifarei tutto il percorso che ho fatto. E poi permettetemi di ringraziare il Collegio genovese, col suo presidente Luciano Piccinelli, perché questo è un Collegio d’avanguardia, dove si lavora e si crede soprattutto all’impegno e alla serietà professionale».

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