Germania, la fiducia ai minimi da 14 anni

Pesano l’euro forte e il caro-petrolio ma anche i ritardi nelle riforme

da Milano

Crisi subprime, calo del dollaro e caro petrolio assestano un pesante colpo alla fiducia del settore finanziario della prima economia di Eurolandia, la Germania. E si fa sentire anche la parziale marcia indietro su alcune riforme economiche. A dicembre la consueta inchiesta dell’istituto Zew ha registrato un nuovo deterioramento, più grave delle attese: l’indice è sceso a quota meno 37,2 punti, il livello più basso fin dal gennaio del 1993, quando lo Zew segnò un meno 49,7. Lo Zew ha segnalato un peggioramento anche per le attese sull’andamento dell’economia dell’area dell’euro, con l’indice calato a di 5,7 punti a quota meno 35,7; mentre la valutazione sulla situazione attuale è calata di 0,6 punti. Tornando alla Germania, ora l’indicatore si attesta a livelli nettamente inferiori alla media storica di +31,4 punti, rileva l’istituto che effettua la sua indagine coinvolgendo 284 tra analisti e istituzioni finanziarie. «I rischi interni e internazionali rallentano il dinamismo delle imprese», ha osservato nel comunicato ufficiale il presidente dello Zew, Wolfgang Franz. Ma prima ancora di citare i problemi economici globali, per spiegare il calo di fiducia Franz punta il dito contro «l’annacquamento» delle riforme precedentemente intraprese dalla Germania.

Il governo della Cancelliera Angela Merkel ha recentemente previsto un aumento dei sussidi per i disoccupati di lungo termine, smorzando le riduzioni varate dal precedente esecutivo di Gerhard Schroeder. «Il disimpegno sulle riforme interne - scrive Franz - assieme all’incertezza che tocca i mercati finanziari, dei cambi e delle materie prime fanno sentire il loro peso».

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