Gestione paghe in outsourcing, i vantaggi

Gestione paghe in outsourcing, i vantaggi

Alle direzioni delle risorse umane viene sempre più chiesto di svolgere un ruolo di supporto strategico all'innovazione del business delle aziende. Le direzioni Hr, insomma, si trovano in un momento in cui devono modificare i propri modelli organizzativi, aumentare l'efficienza e l'efficacia.
«Circa il 50% delle direzioni Hr in Italia - spiega Emanuele Madini, responsabile di ricerca dell'Osservatorio Hr Innovation Practice della School of management del Politecnico di Milano - ha oggi ancora un profilo prevalentemente legato all'amministrazione del personale. Il 40-60% degli addetti di queste strutture si occupa ancora prevalentemente di gestione amministrativa e relazioni industriali. Una percentuale inferiore delle direzioni Hr, il 28%, dimostra di operare come un “business partner” delle altre direzioni aziendali, riuscendo a liberarsi di attività amministrative e operative per concentrarsi maggiormente su processi quali selezione, formazione, valutazione delle competenze e comunicazione interna. Solo il 22% delle direzioni Hr, si può considerare un “innovation partner”, avendo adottato in modo più maturo e pervasivo strumenti di business intelligence, di comunicazione e collaborazione che permettono loro di contribuire in maniera rilevante al supporto e allo sviluppo delle strategie aziendali».
Le direzioni Hr, è il messaggio dei responsabili dell'Osservatorio, dovrebbero cercare di staccarsi il più possibile dalle attività tradizionali, che non portano valore aggiunto all'interno dell'organizzazione, per concentrarsi sulle attività più rilevanti per il top management e le line of business (Lob). «Le direzioni Hr che hanno successo in questa evoluzione - continua Madini - sono quelle che investono di più in soluzioni Ict a supporto dei processi Hr: 177 euro per dipendente contro una media di 126 euro. L'altra leva che risulta più utilizzata da queste strutture è l'outsourcing». Gli obiettivi perseguiti con l'outsourcing, che per sua natura implica anche l'uso di strumenti Ict, sono fondamentalmente due: liberare le energie investite in attività puramente operative e acquisire dall'esterno competenze strategiche in modo più rapido e flessibile. Tutto questo si rispecchia nelle attività per le quali le direzioni Hr ritengono più utile ricorrere a questa modalità di fruizione. «Il 79% dei responsabili Hr - spiega Madini - si rivolge all'esterno per la ricerca del personale. Il 72% lo fa per ottenere servizi di formazione e analisi/sviluppo delle competenze. Il 59% si affida a partner esterni per i processi di amministrazione del personale. È da notare che l'11% di chi ricorre all'outsourcing per le attività di amministrazione del personale, lo fa in modo rilevante, con oltre il 70% di questi processi esternalizzati». L'area amministrazione e budget del personale, si ricava dall'Osservatorio, è anche quella per la quale la maggiore percentuale di direzioni It (18%) è intenzionata ad aumentare gli investimenti in outsourcing nel 2013. A seguire, figurano ricerca e selezione del personale (9%) e formazione (8%).

«La principale motivazione che porta ad aumentare l'outsourcing nell'amministrazione e budget del personale - conclude Madini - è la volontà di ridurre e rendere più flessibili i relativi costi. Risponde così il 63% dei responsabili Hr. Ma è interessante notare che, a seguire, risultano il miglioramento della qualità del servizio (43%) e la possibilità di focalizzarsi meglio sul core business (42%)».

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