
Il centrodestra accelera sul fine vita. Ma la levata di scudi alzata da parte della sinistra rischia di spingere il testo di legge sul binario morto. Le commissioni Giustizia e Affari sociali del Senato adottano il testo base dei due relatori di maggioranza, Ignazio Zullo (Fdi) e Pierantonio Zanettin (Forza Italia). Le opposizioni (compatte) votano contro.
Il testo si compone di 4 articoli. La legge definisce le condizioni di non punibilità per l'aiuto al suicidio medicalmente assistito, integrando le quattro previste dalla Consulta patologia irreversibile, sofferenze insopportabili, capacità di intendere e volere, mantenimento in vita con trattamenti con una quinta condizione: l'inserimento della persona in un percorso di cure palliative. A 180 giorni il termine inizialmente di quattro anni per poter chiedere al nuovissimo "Comitato nazionale di valutazione" di 7 membri - composto da giurista, bioeticista, anestesista, palliativista, psichiatra, psicologo e infermiere - nominato da Palazzo Chigi di accedere al trattamento se la prima domanda è stata rifiutata. Tra i nodi più complessi c'è il ruolo del Servizio sanitario nazionale: per il centrodestra il suicidio assistito non può diventare una prestazione erogata dal Ssn. E infatti il Ddl recita che "il personale in servizio, le strumentazioni e i farmaci, di cui dispone a qualsiasi titolo il Sistema Sanitario Nazionale non possono essere impiegati al fine della agevolazione del proposito di fine vita". Fino all'8 luglio i gruppi politici potranno depositare gli emendamenti. L'approdo in Aula è fissato per la giornata del 17 luglio. Una corsa a ostacoli. La sinistra (inizialmente favorevole) si tira indietro e minaccia ostruzionismo. Il punto contestato è l'esclusione del Servizio sanitario nazionale dalla procedura per il suicidio assistito. Questo significa che se il malato terminale si trova in un ospedale o in una Rsa pubblica potrà accedere al suicidio assistito - sempre se autorizzato dal Comitato - ad una condizione: che il paziente si attrezzi da solo con il "fai da te" pagandosi strumentazione, farmaco letale e medico (che potrà anche essere del Ssn, ma in "extra-orario"), a meno che non trovi "ospitalità" nelle strutture private. "Testo insoddisfacente. Sono molti i punti critici, dalla stretta ai criteri di accesso rispetto a quelli stabiliti dalla Corte, al comitato nazionale troppo esiguo e composto da figure che non danno garanzie di autorevolezza, fino alla totale esclusione di un ruolo al servizio sanitario nazionale, che apre la strada ad una privatizzazione del Fine vita, con buona pace dell'uniformità di trattamento e della parità di accesso. Sono punti qualificanti, sui quali proveremo a intervenire con i nostri emendamenti" annuncia il senatore Alfredo Bazoli del Pd.
Apertura da parte della maggioranza: "Siamo pronti a esaminare le proposte di modifica - ha detto ai cronisti il relatore Ignazio Zullo di FdI - Abbiamo fatto un lavoro cercando di far capire che ognuno di noi deve retrocedere di un poco
sulle proprie posizioni e convinzioni per poter trovare un terreno dove ci si possa ritrovare tutti insieme. Le minoranze sono rimaste sulle loro posizioni ideologiche". E Marco Cappato attacca: "Regalo di Meloni al Papa".