
da Roma
Leone XIV è Papa ormai da quasi due mesi e con Giorgia Meloni ci sono già state diverse telefonate e almeno due incontri, forse anche un terzo riservato di cui non è stata data pubblica notizia. Quella di ieri, però, è stata la prima udienza ufficiale della premier con il nuovo Pontefice. Un faccia a faccia di mezz'ora che sia Palazzo Chigi che la Santa Sede definiscono "cordiale".
Meloni arriva in Vaticano verso le 11.15 di una mattinata romana che non risparmia afa e caldo. Nel cortile di San Damasco viene accolta dal reggente della prefettura della Casa pontificia Leonardo Sapienza e dopo il tradizionale picchetto d'onore della Guardia svizzera raggiunge in ascensore la seconda Loggia per l'incontro con Leone XIV nella Biblioteca privata del Palazzo apostolico. La premier dona al Papa un'immagine dell'Angelicum del 1600, dove il Pontefice ha studiato. Prevost ricambia con un libro su Sant'Agostino. Nella delegazione del governo ci sono anche i due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, e il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano.
In primo piano la pace, con un occhio particolare alla difficile situazione dell'Ucraina e alle sofferenze di Gaza. Ma si parla anche del summit sulla sicurezza alimentare che la premier co-presiederà a fine luglio ad Addis Abeba, in Etiopia. Nel successivo confronto con il segretario di Stato Pietro Parolin si affrontano anche questioni più strettamente bilaterali, che coinvolgono il rapporto diretto tra Italia e Vaticano. Dal cruciale 8 per mille al ddl sul fine vita (il cui testo base è stato adottato proprio ieri in commissione al Senato), fino ai lavori per il futuro trasferimento dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma alla sede dell'ex Forlanini.
Da Palazzo Chigi fanno sapere che la premier "ha ribadito l'apprezzamento per l'impegno del Vaticano per la pace in Ucraina, a Gaza e in tutte le aree di crisi" e si è soffermata "sull'importanza della libertà religiosa e sulla tutela delle comunità cristiane in Medio Oriente", che "hanno sofferto le conseguenze delle crisi e dell'instabilità dell'area". È stata infine condivisa "l'ottima collaborazione con le organizzazioni cattoliche religiose per la cooperazione in Africa nell'ambito del Piano Mattei". Sui social Meloni ha poi postato un'immagine dell'incontro. "È stato un piacere e un onore - scrive - essere ricevuta in udienza da Sua Santità Papa Leone XIV".
Dal Vaticano confermano la comunanza di vedute. "È stato rilevato il comune impegno per la pace in Ucraina e in Medio Oriente e l'assistenza umanitaria a Gaza", si legge nel comunicato diffuso dalla Santa Sede. Con un'aggiunta: "Nel prosieguo della conversazione ci si è soffermati su alcune questioni afferenti ai rapporti bilaterali, come pure su tematiche d'interesse per la Chiesa e la società italiana". Nelle comunicazioni ufficiali, invece, da entrambe le parti nessun riferimento esplicito alla questione migranti. Su cui, evidentemente, restano grandissimi distinguo.
A sera, Meloni - accompagnata dalla sorella Arianna - è ospite a villa Taverna, residenza dell'ambasciatore americano a Roma Tilman J. Fertitta, per le celebrazioni del 4 luglio, l'Indipendence day. "Italia e Usa - dice nel suo intervento - oggi su tanti dossier parlano la stessa lingua. È un elemento molto positivo nel complesso quadro internazionale che stiamo affrontando, è un bene per i nostri rapporti ma anche per la forza, l'unità e la compattezza dell'occidente".
I rapporti tra Roma e Washington, aggiunge, sono all'insegna della "lealtà" e "della consapevolezza che la forza dell'uno è quella dell'altro". E la "compattezza dell'Occidente" che questo buon rapporto può agevolare è "un bene anche quando il nostro punto di vista non dovesse essere coincidente".