Giù in Borsa: nei mesi di gara crollo del 32%

da Milano

Alitalia precipita anche in Borsa. In avvio di seduta il ribasso ha toccato il 9%, per chiudere con un calo del 4%; anche nel dopo-Borsa le perdite sfioravano il 4%. Oltre 70 milioni le azioni scambiate, pari al 5% del capitale. Come sempre, sul titolo si è assistito a un forte fermento speculativo. Il prezzo dall’avvio della procedura di vendita ha subito un calo del 32%, il 27% da inizio anno (si veda il grafico qui sopra): superiore ai 340 milioni di euro la capitalizzazione andata in fumo. Il titolo era cresciuto in Borsa fino a quota massima 1,134 euro lo scorso 30 gennaio, risalendo dai minimi del dicembre 2006, dopo che erano giunte al Tesoro undici manifestazioni di interesse. Poi, fra gli alti e bassi causati dal progressivo ritiro dei soggetti in corsa, dall’andamento dei mercati finanziari e dalle dichiarazioni di alcuni esponenti di governo (pratica censurata dalla Consob), il titolo è sceso a maggio prima sotto quota 0,9 per poi oscillare intorno alla soglia di 0,8 euro nell’ultimo mese. Nella serata di ieri è stato comunicato che domani, venerdì 20, si riunirà il consiglio di amministrazione della compagnia, che prenderà atto della conclusione della gara e assumerà «gli opportuni provvedimenti».

Va ricordato che l’azionista di maggioranza, il Tesoro, per facilitare la certificazione del bilancio 2006 con la «continuità aziendale», ha chiesto all’azienda un piano industriale triennale, in grado di far prevedere la sopravvivenza della compagnia anche senza privatizzazione. Il piano è allo studio e in questo momento assume una sua drammatica attualità.

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