Giovedi sera abbiamo assistito a qualcosa di esaltante e commovente ad un tempo. Giù il cappello davanti alla prova di Fabio Bazzani: un calciatore chiacchierato e sfortunato che entra ora di diritto nella ristretta cerchia dei miti blucerchiati. Giù il capello davanti a questo uomo che gioca a calcio e viene da un anno di guai fisici e scoramenti conseguenti. Ciò nonostate l'altra sera ,sofferente per nuovi problemi (speriamo lievi) martoriato dai falli di un intera difesa che nonostante le maglie rosa nulla aveva di dolce e gentile ha, come si dice in gergo, «fatto reparto» da solo e quasi quasi non ci scappava il gol dello «zoppo» come talvolta accadeva ai tempi eroici in cui i cambi non erano ammessi.
Il gol no ma un rigore procurato c'è stato, eccome! Ma l'arbitro non l'ha visto... Grazie Fabio, e lo dico senza timore di cadere nella retorica dei buoni sentimenti. Senza questa retorica cosa resta del calcio?Solo cronaca nera!
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