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Giallo a Caravaggio: commessa violentata e uccisa nel negozio

La vittima aveva 64 anni però ne dimostrava molti di meno. Il delitto in un colorificio nel centro del paese ma per 8 ore nessuno se n’è accorto

da Bergamo

Uccisa e violentata. È la terribile fine toccata a una commessa di 64 anni, trovata priva di vita nel colorificio in cui lavorava, la «Isso Color» di Caravaggio, nella Bassa Bergamasca. La vittima si chiamava Luigia Polloni e viveva a Chiari in provincia di Brescia. Pochi i particolari trapelati sulla terribile vicenda scoperta attorno alle 18 di ieri sera in modo del tutto casuale.
Una conoscente, titolare di un negozio che si trova nei pressi del luogo del delitto, si è insospettita notando le luci del colorificio ancora accese, nonostante la saracinesca fosse abbassata. La donna quindi ha avvisato il titolare che si è subito recato sul posto. Il corpo senza vestiti giaceva in un lago di sangue nei pressi del bagno del colorificio. A rendere chiaro che si trattava di un delitto anche una vistosa ferita al viso e una al capo. Come causa della morte il primo referto in mano agli inquirenti parla di grave trauma cranico facciale. Dai primi accertamenti è emerso che la vittima sarebbe stata colpita con un corpo contundente, forse un martello o una spranga, ma l’arma non è stata trovata.
L’ipotesi della rapina sembra comunque esclusa dal momento che nel negozio non manca nulla. I carabinieri di Treviglio, che si stanno occupando del caso, ipotizzano come più probabile il movente passionale e stanno setacciando la vita privata della vittima, Luigia Polloni, single dall’aspetto giovanile, brillante e piacente, secondo chi la conosceva dimostrava almeno dieci anni di meno. La donna andava regolarmente in palestra e aveva molta cura del proprio aspetto, viveva a Chiari con la cognata e il nipote. Dopo il ritrovamento il corpo è stato trasportato nell’ospedale di Treviglio per gli accertamenti del caso.
Solo i successivi accertamenti del medico legale potranno confermare con sicurezza che la donna ha subito anche una violenza carnale, la circostanza però viene data per molto probabile. In serata sul posto si è recato anche il magistrato incaricato del caso, la dottoressa Russo della Procura di Bergamo, che è rimasta fino a tarda notte nel colorificio. Per quanto è stato possibile sapere finora, non ci sono ancora stati fermi o arresti in relazione al caso.
Non esistono precedenti di delitti simili nella zona. E il caso ha lasciato attonito il popoloso centro della Bassa Bergamasca. Il negozio si trova in via Circonvallazione Porta Nuova, un’arteria abbastanza frequentata nella quale hanno sede anche altri negozi. Eppure, dai primi rilievi basati sulle macchie ipostatiche il decesso risalirebbe addirittura alle 10 del mattino. Sarebbero passate otto ore senza che nessuno dei vicini si sia accorto di nulla, fino a quando la proprietaria del negozio vicino non si è insospettita e non ha dato l’allarme.
Secondo la prima ricostruzione l’assassino avrebbe quindi avuto l’accortezza di abbassare la saracinesca prima di allontanarsi e questa semplice mossa è stata sufficiente a posticipare di parecchie ore la scoperta del fatto. Sarà compito degli anatomopatologi adesso accertare se è avvenuto un rapporto sessuale e se questo è stato consenziente.

Un elemento fondamentale per tracciare il contorno in cui è maturato il delitto.

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