Giorgio il Giovane

Questo strano santo orientale era detto anche Teoforo («portatore di Dio») e Taumaturgo, oltre che il Giovane per distinguerlo dagli altri ventiquattro santi con lo stesso nome (e c’è anche una Giorgia). Visse in un’epoca imprecisata e non si sa dove sia nato. Pare che suo padre si chiamasse Isaac e sua madre Teodota. Quando quest’ultima rimase vedova, tanto fece e tanto disse da praticamente costringere il figlio a sposarsi. Quest’ultimo era evidentemente il solo figlio e la donna intendeva assicurarsi compagnia e discendenza. Giorgio eseguì ed ebbe dei figli, sebbene si sentisse chiamato a una vita di austerità e preghiera. Un giorno, però, il richiamo si fece così forte che Giorgio piantò baracca e burattini per andarsene per deserti. Ma non si fermò a fare l’eremita. Prese a girare per i santuari più importanti, non importava in quale zona del mondo fossero, alternando i viaggi a soste più o meno lunghe in luoghi desertici a praticare l’ascetismo. Quando ebbe l’avvertimento soprannaturale dell’approssimarsi della fine, si portò a Costantinopoli e si fermò presso la chiesa intitolata a San Giovanni, detta del Diippion perché stava vicino all’entrata dell’ippodromo. Qui Giorgio rimase in attesa della morte, che puntuale arrivò sette giorni dopo.

Quando lo trovarono morto, cercarono di sollevarlo per andare a seppellirlo ma era così pesante che non ci si riuscì in alcun modo. Compresero allora di trovarsi di fronte a qualcosa di miracoloso e gli fecero una tomba nella chiesa. Poiché su quella tomba cominciarono i miracoli, lo sconosciuto fu chiamato il Taumaturgo.

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