nostro inviato a Torino
Treni speciali da Lecce, Napoli, Salerno, Roma, Milano; pullman da Firenze e dal Mugello, dove i lavori per la Tav tra Emilia e Toscana fervono da tempo. Su Torino si preannuncia la calata di diecimila persone per la doppia manifestazione no-Tav di oggi. La questura con centinaia di uomini blinderà il corteo che partirà dalla stazione di Porta Susa alle 13,30 e si dirigerà verso il parco della Pellerina dove alle 12,30 comincia la «kermesse» culturale organizzata dai sindaci della Val Susa, che avrà il suo culmine tra le 16 e le 17 con le esibizioni di Dario Fo e Beppe Grillo. C'è tensione a Torino, nonostante i proclami di chi ha organizzato le due dimostrazioni, tanto più che ieri 150 «disobbedienti» di Venezia e Bologna hanno fatto irruzione a Ravenna nella sede della Cmc, l'impresa che deve scavare il tunnel di Venaus. Riecheggiano le parole del ministro Pisanu che teme altra violenza dopo gli scontri delle scorse settimane; i negozianti del centro storico temono incursioni delle frange più estreme mentre molti nella zona ovest della città (quella attraversata dal corteo) meditano di tenere le serrande abbassate. Il Comune chiuderà la circolazione nelle strade interessate e ha predisposto percorsi alternativi per gli automobilisti.
Tra i sindaci si è consumata una spaccatura profonda. La giunta della Comunità montana Alta Val Susa presieduta dal leghista Mauro Carena ha diffuso ieri una nota in cui ribadisce la contrarietà al tracciato attuale della Tav ma «in merito al corteo e alla kermesse previsti a Torino dichiara di non aderirvi istituzionalmente».
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