Caro direttore,
gli annunci sugli aiuti alle famiglie più deboli richiamano il problema della assoluta mancanza di aiuti a noi, pensionati medi. Sto parlando di chi, come me dopo aver lavorato 35 anni e versato regolarmente i contributi, si è trovato con lavvento delleuro con una pensione che vale la metà. Quando arrivano le bollette (gas, elettricità, spazzatura, acqua) ci rendiamo conto che non riusciamo ad arrivare nemmeno alla metà del mese. Sto parlando di pensioni sui 1.400 euro (con moglie a carico). È giusto aiutare coloro che ricevono vitalizi più bassi (anche se magari sono pensioni ottenute senza aver versato i contributi) ma non è giusto che chi ha lavorato e fatto sacrifici debba patire ristrettezze. E poi parlano di merito. Ci invitano ad aver fiducia e non rinunciare agli acquisti. Non si preoccupino. Per noi non cambierà niente. Per noi il Natale non esiste e continueremo a mangiare un piatto di pasta anche se con quello che costa la porzione sarà inferiore. Chiunque governi a noi poveri pensionati medi non pensa nessuno.
Come diceva il detto latino? In medium fregatura est. Finisce sempre così: chi sta nella fascia alta se la cava da sé, chi sta nella fascia bassa viene giustamente aiutato. E chi sta nel mezzo rischia di dover pagare per tutti. Non è un problema che scopriamo oggi: sulla penalizzazione del ceto medio nel nostro Paese sono stati scritti enormi tomi. Ai pensionati medi non va meglio: il più delle volte finiscono sacrificati sullaltare dellemergenza. Ma sicuro: bisogna correre in soccorso a chi è rimasto senza nulla, e dunque pazienza se il prezzo lo paga chi nella sua vita ha dato tanto. Come lei. Nella sua lettera, caro Giovanni, fra laltro si fa riferimento alla moglie a carico.
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